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Guerra Ucraina, Ipsos: 8 italiani su 10 temono guerra fredda o ‘atomiche’

Ansa

Guerra Ucraina, Ipsos: 8 italiani su 10 temono guerra fredda o ‘atomiche’

Ansa |
Gio, 03/03/2022 - 13:37

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Timori per un’eventuale seconda guerra fredda (83%), di un danneggiamento delle centrali nucleari ucraine (81%) o per il rischio che qualche parte in gioco nel conflitto perda il controllo ed utilizzi armi chimiche o atomiche (80%). E’ quanto emerge dal sondaggio realizzato negli ultimi giorni nell’ambito del progetto “Osservatorio”, promosso da AreaStudi Legacoop e Ipsos. Inoltre piu’ della meta’ della nostra popolazione (55%) teme rappresaglie missilistiche russe contro l’Italia e un terzo di dover inviare a combattere soldati italiani.

Solo per il 19% l’Italia deve contribuire al rifornimento di armamenti alla ‘resistenza’ ucraina. In generale, il 94% degli italiani e’ molto o abbastanza preoccupato per il conflitto in corso; la percentuale media di chi avverte un maggior timore (50%), sale decisamente tra gli under 30 (62%) e il ceto medio-basso (58%). A questa preoccupazione di carattere generale si accompagna, con lo stesso tono, quella per le ripercussioni dirette sull’economia italiana, dichiarata dal 95%.

Nel 53% di chi si dichiara molto preoccupato, spiccano il ceto popolare (66%), le donne (63%) e il Mezzogiorno (60%). Si teme, soprattutto, che il conflitto possa portare ad un aumento generalizzato dei prezzi (66%), ad una riduzione delle forniture di gas (56%), ad un aumento dei prezzi dei derivati del grano (pasta, farine, pani e prodotti panificati; 36%). In generale, piu’ di un italiano su tre teme un’esplosione dell’inflazione o perdite rilevanti per i tagli nelle esportazioni (36%).

In linea con questi timori, le famiglie italiane stanno cercando di risparmiare e di ridurre i consumi (37%, ma il 45% dei giovani e il 44% del ceto popolare), temono perdite del potere di acquisto (31%) e di perdita di valore dei propri risparmi (28%), al punto che il 9% pensa di ritirarli dalla banca (addirittura il 17% nel ceto popolare).

Sempre secondo il sondaggio di Areastudi Legacoop e Ipsos, gli italiani chiedono un passo indietro a tutte le parti in causa: all’Ucraina il riconoscimento dell’autonomia del Donbass come previsto dagli accordi di Minsk (81%); alla Russia il ritiro delle proprie forze militari dal territorio ucraino (81%); alle istituzioni internazionali di favorire le trattative per una sicurezza che garantisca sia l’UE che la Federazione Russa (78%).

Soprattutto, pero’, e’ forte la richiesta (89%) di un corridoio umanitario che permetta alle agenzie internazionali e alle Ong di garantire assistenza alla popolazione. In generale, secondo lo studio, gli italiani sono per la pace e contrari al ricorso alle armi. Una larghissima maggioranza (88%) sostiene che “non dovrebbe essere dato nessun sostegno militare alla guerra”; allo stesso modo (90%) che gli Usa dovrebbero ritirare gli armamenti nucleari dai paesi Nato e la Russia dovrebbe fare altrettanto con i paesi di confine con l’Europa.

Inoltre, per l’87%, tutti gli stati dovrebbero porre fine ai programmi di modernizzazione delle armi nucleari. Alla domanda su cosa dovrebbe fare l’Italia direttamente per un ristabilimento della pace, il 54% ha risposto di dover limitarsi ad interventi umanitari, servirebbero invece ad azioni diplomatiche ed economiche contro la Russia per il 44% (ma 53% tra gli under 30, 50% tra gli uomini). Per il 39%serve il blocco di patrimoni degli oligarchi e degli scambi bancari. Solo per il 19% l’Italia deve contribuire al rifornimento di armamenti alla ‘resistenza’ ucraina. 

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