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Caltanissetta, Ascom: “Crisi delle figure di concessionario di autoveicoli e riparatore autorizzato”

Redazione 2

Caltanissetta, Ascom: “Crisi delle figure di concessionario di autoveicoli e riparatore autorizzato”

Sab, 08/01/2022 - 10:18

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L’anno appena iniziato vedrà, in applicazione dei nuovi regolamenti europei BER o VBER (Block Exemption Regulation o Vertical Block Exemption Regulation) successivi al regolamento 330/2010 che scade il 31 maggio 2022, la scomparsa della figura della concessionaria e della officina, autorizzati dalle case produttrici rispettivamente alla vendita ed alla riparazione degli autoveicoli del proprio brand.

Ascom Sicilia segue con attenzione questi cambiamenti e intende assistere, guidare ed aiutare gli imprenditori coinvolti e intende organizzare nei prossimi mesi dei seminari informativi coinvolgendo professionisti del settore.

“Ancora una volta – si legge nella nota diffusa da Ascom Sicilia Caltanissetta presieduta da Giovanni Guarino (nella foto) – gli attori più deboli della catena distributiva subiranno ingenti danni economici derivanti dalla riorganizzazione di un settore di primaria importanza per l ‘ economia nazionale”.

La distribuzione degli autoveicoli attraversa una grave crisi che per l’associazione di categoria è dovuta a:

– Allungamento dei tempi di consegna, dai tre ai sei mesi, causati dalla mancanza di alcuni componenti vitali per la costruzione degli autoveicoli, ha causato alla fine del 2021 un calo di vendite globali del 10%. In Italia la perdita è stata del 30%;

– Crescente indecisione del cliente finale su quale tipologia di auto acquistare: tradizionale, elettrica o ibrida;

– Costante crescita delle vendite agli autonoleggi. Questi oggi detengono il 25% del totale delle immatricolazioni di auto nuove, godono di condizioni di acquisto notevolmente più vantaggiose rispetto agli stessi concessionari e rivendono una quantità enorme di autoveicoli, spesso nuovi o quasi, a condizioni certamente migliori per il cliente finale;

– Continua e progressiva crescita delle vendite sul mercato digitale;

– Crescita dei prezzi dell’usato, a causa della mancanza del nuovo, genera confusione nel cliente che pospone gli acquisti;

– Sempre maggiori investimenti in attrezzature, necessarie alla riparazione delle nuove autovetture ibride ed elettriche, sono richiesti alle officine.

 “In questo difficile scenario alcune case hanno già avviato profondi cambiamenti” hanno proseguito facendo anche qualche esempio.

SMART, ad esempio, che verrà prodotta in Cina nella sola versione full-electric ha già disdettato tutti concessionari e le officine autorizzate, proponendo agli stessi di diventare degli agenti di vendita.

Altre case automobilistiche tra le quali STELLANTIS, l’alleanza Fiat-Chrysler-Peugeot, ha già disdettato concessionari ed officine informandoli che entro due anni darà vita ad una nuova rete di vendita fatta da agenti.

 Le case produttrici che sino a qualche mese fa costringevano i propri concessionari a sempre maggiori investimenti oggi gli tolgono circa il 35% del margine.

 “Molte imprese stanno cercando di aggregarsi ma quanti non c’è la faranno?

Quanti posti di lavoro si perderanno in un settore economico che sino a qualche anno fa sosteneva il prodotto interno lordo degli stati?

Chi aiuterà questi imprenditori che rischiano di essere annientati da cambiamenti che la Comunità Europea invoca quale unica soluzione alla globalizzazione?

Quanti nuovi deserti stiamo creando intorno a delle cattedrali che sino ad oggi hanno rappresentato dei poli industriali e commerciali di primaria importanza?”

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