Salute

Rassegna stampa. Caltanissetta, pronto soccorso S.Elia: odissea di 7 ore per un dito da medicare

La Sicilia

Rassegna stampa. Caltanissetta, pronto soccorso S.Elia: odissea di 7 ore per un dito da medicare

Dom, 21/11/2021 - 12:03

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CALTANISSETTA – Dalle 4 del pomeriggio alle 2 di notte per vedersi medicare, con l’applica – zione dei punti, un dito della mano dopo un incidente. È la disavventura raccontata e vissuta da un pensionato di San Cataldo che ha potuto constatare «le condizioni disumane nelle quali si trova a lavorare il personale del pronto soccorso del Presidio ospedaliero Sant’Elia di Caltanissetta a causa di pochi addetti per la gran mole di richieste che arriva giornalmente nel reparto d’emergenza e la mancanza di provvedimenti da parte dei dirigenti per eliminare i gravi problemi».

«Ho dovuto attendere più di sette ore per essere medicato dopo la ferita al dito – denuncia il cittadino – perché al pronto soccorso del Sant’Elia, c’era un solo medico costretto a fare i salti mortali tra le varie emergenze che si sono verificate in quelle ore». Tutto è cominciato venerdì pomeriggio, quando l’uomo si è provocato la ferita accidentalmente: «Mi sono recato immediatamente al pronto soccorso di Caltanissetta – racconta – in preda ad un forte dolore. Arrivato, mi è stato assegnato il codice verde, e mi è stato detto che avrei dovuto aspettare perché c’era tanta gente. Ero in preda ad un dolore fortissimo, tanto che dopo due ore, ho deciso di tornare a San Cataldo e chiedere aiuto alla guardia medica. Così ho fatto: ma il medico mi ha detto che dovevo tornare in ospedale, perché necessitavano dei punti».

«Inutile dire – continua il cittadino – che quando sono tornato al pronto soccorso di Caltanissetta, c’era altra gente che arrivava in condizioni più gravi delle mie. Mi hanno detto di pazientare, finalmente dopo ore sono stato invitato a fare una radiografia. Non c’era alcun infermiere per accompagnarmi, tornando la dottoressa di turno, gentilissima e che si è scusata, ha completato l’intervento con i punti. Voglio ringraziare lei e i pochi infermieri presenti, costretti a salti mortali per lavorare. Ma così e disumano. Il pronto soccorso deve essere potenziato»