“Bisogna semplificare e velocizzare le operazioni di controllo degli operai che essendo all’aperto non possono contare sui tornelli per la verifica all’ingresso dei lavoratori per questo è importante rendere disponibili alle aziende celermente i dati di chi è in regola con la vaccinazione”. È il commento di Coldiretti Sicilia all’entrata in vigore dell’obbligo del green pass per i lavoratori che anche nell’Isola sta facendo scattare la corsa i vaccini e ai tamponi soprattutto nelle aree dove maggiore è la richiesta di manodopera che in questo periodo riguarda soprattutto la raccolta delle olive.
Per la Coldiretti occorre introdurre strumenti flessibili, concordati con i sindacati, che consentano a percettori di ammortizzatori sociali, studenti e pensionati italiani di poter collaborare temporaneamente alle attività nei campi. Per contrastare la pandemia evidenzia ancora Coldiretti – proprio la Sicilia è stata tra le prime regioni a trasformare in hub vaccinali le proprie strutture, anche i Mercati Campagna Amica contribuendo alla vaccinazione anche nei centri di montagna raggiungendo migliaia di persone.
Il lavoro in campagna, a livello nazionale con appena lo 0,3% degli infortuni da Covid 19 che hanno interessato il settore dell’agricoltura, è il più sicuro grazie all’attività all’aperto e alla possibilità di mantenere le distanze anti contagio. Infatti i dati Inail sulle denunce complessive di infortunio, sempre a livello nazionale, da Covid al 31 agosto 2021 evidenziano – conclude Coldiretti Sicilia – come la percentuale più bassa di contagi sia proprio in agricoltura dove peraltro non si è mai smesso di lavorare durante l’anno per garantire le forniture alimentari degli italiani.

