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Professioni: Sicilia,3.934 dottori commercialisti (29% donne)

Redazione

Professioni: Sicilia,3.934 dottori commercialisti (29% donne)

Lun, 24/05/2021 - 09:36

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In Sicilia si contano 3.934 professionisti iscritti alla Cassa dottori commercialisti (Cdc), che rappresentano complessivamente il 5,5% dei 70.597 associati all’Ente di previdenza in tutta Italia e, in questa platea, “poco piu’ del 29% e’ costituito da donne, una percentuale inferiore di quasi 4 punti rispetto alla media, comunque contenuta, a livello nazionale dove la quota di professioniste si attesta intorno al 33%”.

Sono dati diffusi in vista del webinar di questo pomeriggio, a partire dalle ore 15, organizzato dagli Ordini della categoria di Barcellona Pozzo di Gotto e Patti; il ‘gap’ tra i sessi, si legge in una nota, “diventa decisamente piu’ ampio andando a considerare la media degli incassi registrati dai dottori commercialisti siciliani che nel 2020 (per il 2019) hanno dichiarato un reddito medio pari a 35.593 euro e un volume d’affari che sfiora i 55.000 euro, inferiori rispettivamente del -47% e -53%”, rispetto a quanto raggiunto dai loro colleghi nel resto della Penisola.

Rispetto all’anno precedente, tuttavia, “i dottori commercialisti siciliani hanno visto il loro reddito crescere di 6,2 punti percentuali e il volume d’affari del 2,2% a fronte di un incremento decisamente piu’ contenuto nel resto del Paese dove si e’ registrato un +1,4% del reddito medio e -0,6% nel volume d’affari”, viene evidenziato. Lo scorso anno la Cdc ha avviato vari interventi per aiutare gli iscritti in difficolta’ a causa della pandemia, come il bando per la richiesta di contributi per l’acquisto di beni strumentali e l’avvio degli studi (rinnovato anche per il 2021 con un plafond di 3,5 milioni di euro) grazie al quale sono stati erogati oltre 196.000 euro a favore degli iscritti siciliani.

La discreta performance reddituale, afferma il presidente della Cassa Stefano Distilli, che partecipera’ all’evento online di oggi, “non deve, pero’, farci dimenticare come solo attraverso le dichiarazioni relative al 2020 potremo avere contezza del reale impatto di questo anno di pandemia sui redditi e sulle dinamiche della nostra categoria”. 

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