Salute

Cani randagi trasferiti da Marianopoli a Sambuca di Sicilia. Associazione Hegel: qual è il motivo?

Salvatore Lombardo

Cani randagi trasferiti da Marianopoli a Sambuca di Sicilia. Associazione Hegel: qual è il motivo?

Mar, 16/02/2021 - 11:37

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Riceviamo & Pubblichiamo da Salvatore Lombardo, presidente dell’associazione Animalista Hegel di Marianopoli

Apprendiamo, con grande stupore, che il Sindaco di Marianopoli  ha adottato un’altra Ordinanza (n°5/2021) per ricoverare gli altri quattro cani al canile di Sambuca di Sicilia nella considerazione che la Lida di San Cataldo, per motivi inerenti la propria organizzazione, aveva momentaneamente prelevato solo tre cani rinviando la cattura degli altri alla settimana successiva.

Il Sindaco, senza minimamente tenere conto della nota di questa Associazione di richiesta di ritiro della prima ordinanza (n°3/2021), emanava la seconda per risolvere il più presto possibile, dal suo punto di vista, definitivamente il problema.

Non ci resta quindi che ri-sottolineare con forza che le due ordinanze sono palesemente illegittime. Infatti contrariamente a quanto sostenuto nelle premesse degli atti si ribadisce che non ci sono motivi né d’urgenza né di pericolo per nessuno.

Peraltro questa seconda ordinanza appare ancora più assurda rispetto alla prima stante che, dopo il prelievo dei tre cani da parte della Lida di San Cataldo, i 4 cani rimasti al rifugio sono molto tranquilli e affettuosi.

Quindi la posizione del Sindaco è veramente incomprensibile; dopo la comunicazione di una volontaria (che di sua esclusiva  iniziativa personale chiedeva di concordare una soluzione per evitare che  i cani maschi litigassero  per la gerarchia di gruppo) non ha ritenuto di convocare questa Associazione per un eventuale chiarimento della questione posta e non ha ritenuto di convocarla neanche per  seconda ordinanza almeno per comprendere il comportamento dei 4 cani rimasti.  

Non è inutile sottolineare che la legge prevede il ricovero al canile come “extrema ratio” anche perché la misura comporterebbe dei costi non indifferenti per il Comune e, quindi, per la Comunità.

La verità è nei fatti. Con i provvedimenti de quo, adottati con lo strano silenzio assordante degli Assessori e Consiglieri Comunali di maggioranza, si sono voluti calpestare i diritti degli animali e i sentimenti dei volontari che, gratuitamente, con abnegazione, sacrificio e amore hanno allevato, curato e assistito i cani in argomento per due anni mezzo facendo, peraltro, risparmiare al Comune migliaia e migliaia di euro.

Spiace quindi pensare, purtroppo con grande amarezza, che le due illegittime ordinanze, probabilmente, concretizzino una cattiveria e una ritorsione immotivata di carattere politico nei confronti dell’Associazione che il Sindaco non ha mai voluto riconoscere.

In particolare, l’adozione della seconda ordinanza, dopo sette giorni dal prelievo dei primi tre cani, dà l’esatta misura della insensibilità nei confronti degli stessi. Oggi ovviamente sarebbero morti di fame e di sete, annegati nelle loro deiezioni se l’Associazione non avesse continuato come sempre ad accudirli giornalmente.

Mentre in altri Comuni si istituisce l’albo dei volontari per la difesa e la tutela dei diritti dei cani, al Comune di Marianopoli si mortificano cani e volontari.

Infine abbiamo reiterato la richiesta di ritiro delle due ordinanze per evitare almeno ulteriori spese a carico del Comune, visto che della sofferenza dei cani e dei volontari al Sindaco non interessa.

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