Salute

Il centrodestra scalda i motori su crisi,”Conte incapace”

Michele Suglia - Ansa

Il centrodestra scalda i motori su crisi,”Conte incapace”

Dom, 03/01/2021 - 20:48

Condividi su:

Il centrodestra sta alla finestra, aspetta le prossime mosse dei duellanti nella maggioranza e nel frattempo affila le armi in vista di un ‘dopo Conte’ che spera a breve. Lo fa Giorgia Meloni rilanciando la mozione di sfiducia al premier annunciata nei giorni scorsi e ‘consacrata’ dalle oltre 100 mila firme raccolte in 24 ore da una petizione on line. Un segno, rivendica la presidente di Fratelli d’Italia, della “voglia degli italiani di mandare a casa questo esecutivo che ha mostrato tutta la sua inadeguatezza”. Non fa sconti nemmeno Matteo Salvini che in videoconferenza fa il punto con i governatori della Lega e poi liquida l’attuale squadra di governo come “la sciagura del Paese”. Quindi presenta 12 punti programmatici per “rilanciare l’Italia”, che vanno dalla sanita’ all’Europa passando per la scuola e la giustizia e suonano un po’ come le basi del programma di governo di un centrodestra pronto a buttarsi nell’arena e tornare al comando, ammesso che ci siano le condizioni parlamentari. Nel pieno di una crisi di governo tanto evidente quanto ignota negli sviluppi, l’opposizione scalda i motori, visto che lo strappo di Matteo Renzi dalla maggioranza potrebbe avere le ore contate. Del resto, nonostante le mediazioni in corso per approdare a un Conte ter, non ci sono spiragli reali. Il centrodestra dunque si allerta e ripete in coro le accuse di “incapacita'” al governo: incapace per la gestione della crisi, incapace per le misure ballerine del lockdown, fino al flop del piano vaccini. “Serve altro per parlare di fallimento?”, chiede sarcastica Anna Maria Bernini, capogruppo di Forza Italia al Senato. Le fa eco il deputato Giorgio Mule’: “Sulla bonta’ o meno delle decisioni prese in politica economica si puo’ anche discutere, sul disastro sanitario non c’e’ giustificazione che possa affrancare l’incapacita’ di questo esecutivo”. Eppure spenti i riflettori, la posizione dei berlusconiani e’ piu’ morbida rispetto agli altri due alleati.

Come tutta la coalizione, anche per FI la strada maestra resta quella delle elezioni al piu’ presto. Ipotesi pero’ difficile da realizzarsi a breve, per cui il partito non esclude un esecutivo con un mandato a termine e brevissimo che, patti chiari, porti al voto con l’attuale legge elettorale. E se fosse ad esempio un esecutivo istituzionale con un nome di livello come quello che circola nelle ultime ore di Marta Cartabia, ex presidente della Corte costituzionale, farebbe fatica a dire di no. E’ invece ‘no’ assoluto da parte di Lega e FdI. Per entrambi sono rumors che non si possono considerare in questo momento. In particolare, per Meloni non c’e’ un piano B alle elezioni. Se non quello di un governo guidato dal centrodestra che andrebbe in Parlamento a cercarsi il sostegno ulteriore, pescando tra i fuoriusciti da altri partiti, ma mai con Pd e M5s.

Idem per Salvini. Intanto FdI punta sulla sfiducia al premier che ‘usa’ per far pressing sugli alleati, finora molto freddi sull’ipotesi. In realta’, il gelo e’ questione di numeri: il partito della Meloni non ha abbastanza deputati ne’ senatori per proporre al Parlamento la mozione (servono un decimo dei parlamentari di ogni camera e FdI si ferma a 19 al Senato e 33 alla Camera contro i necessari 32 e 63). Anche oggi quindi ufficialmente ne’ Forza Italia ne’ la Lega si associano al coro della sfiducia: entrambi temono un effetto boomerang e cioe’ che la mozione si trasformi in un favore a Conte. FdI pero’ fa notare che nei mesi scorsi fu la Lega a proporre di sfiduciare la ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina e che la differenza tra capo del governo e ministro non e’ cosi’ lontana. 

Pubblicità Elettorale