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Archeologi di Milano trovano frammento testa di Sileno a Raffe

Redazione

Archeologi di Milano trovano frammento testa di Sileno a Raffe

Lun, 18/01/2021 - 13:09

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MUSSOMELI. La gioia nei loro occhi, il sorriso incredulo e poi l’urlo di giubilo mentre prendeva forma piena la consapevolezza di avere riportato alla luce un reperto millenario.

L’eccezionale scoperta è stata fatta ieri mattina a Raffe da due giovani studenti in archeologia, Andrea Luvaro e Sofia Bulgarini che hanno rinvenuto una maschera in miniatura risalente al VI-IV secolo a.C. di quella che a tutti gli effetti sembrerebbe la rapprsentare Sileno, personaggio mitologico molto diffuso nell’arte e nelle credenze popolari della Grecia antica.

I due archeologi provenienti dall’università Cattolica di Milano, si trovano a Mussomeli per uno stage di sei settimane, a seguito di una convenzione siglata tra l’Università e il Comune e curata in prima persona dall’assessore alla Pubblica Istruzione, Jessica Valenza. E proprio l’assessore insieme al comandante della Polizia municipale, Attilio Frangiamore, nell’unirsi ai giubilo dei due universitari ventiseienni, hanno provveduto a repertare e fotografare il gioiellino archeologico prima di metterlo al sicuro in cassaforte e avvisare la sezione archeologica della Sovrintendenza.

Andrea Luvaro, origini mussomelesi, la scorsa estate mentre si trova a Mussomeli, s’è reso conto con la collega Sofia Bulgarini dell’eccezionale patrimonio storico-archeologico del territorio e così, avendo scelto come tesi proprio Mussomeli, ha chiesto alla sua università di poter effettuare uno stage in loco. Siglata la convenzione, da lunedì scorso i due studenti sono operativi. E ieri mattina, durante un’escursione nel sito archeologico di Raffe, la scoperta che promette di essere la prima di una fulgida carriera di scopritori di tesori archeologici nascosti.

“Resici conto della ricchezza del patrimonio archeologico di Mussomeli –racconta Andrea Luvaro- abbiamo chiesto al nostro professore e grazie alla disponibilità dell’assessore Valenza, di poter studiare il ricco patrimonio di reperti dell’Antiquarium. Stamattina ci trovavamo a Monte Raffe per una battuta fotografica, soprattutto delle necropoli rupestri, ovvero le tombe scavate nella roccia, e proprio a ridosso dell’area archeologica abbiamo rinvenuto, quasi affiorante dal terreno questo frammento di testa di Sileno, personaggio mitologico greco, metà uomo e metà capra, che veniva utilizzato nelle opere teatrali come personaggio negativo. Molto probabilmente si tratta di una maschera miniaturistica che veniva messo a corredo delle tombe. Come seconda ipotesi ma è molto più remota –continua l’archeologo- potrebbe trattarsi di un frammento proveniente da un vaso, ma mi sembra improbabile, perché dietro non c’è lavorazione per gli attacchi. Siamo esaltati e increduli. Stavamo camminando, abbiamo abbassato lo sguardo e veramente ce lo siamo ritrovati tra i piedi. Raffe era una zona ricchissima di reperti anche se dai miei studi risulta che sia stata depredata dai ladri di tombe già a partire dall’Ottocento.”

Andrea Luvaro ha già promesso che copia della sua tesi, dedicata a Mussomeli, sarà consegnata in biblioteca a disposizione di chi vorrà consultarla.

Aggiunge la dott.ssa Valenza: “Siamo anche noi galvanizzati da questa scoperta. I ragazzi ci hanno subito contattati e insieme ai vigili urbani abbiamo effettuato tutte le verifiche e redatto il verbale di ritrovamento. Loro sono già laureati e stanno ultimando gli studi specialistici in Archeologia. Aveva siglato la convenzione con l’Università Cattolica di Milano che ha dato loro la possibilità di seguire lo stage da noi, significa anche un’ulteriore occasione per Mussomeli di essere conosciuta per i suoi siti archeologici e si auguriamo che questa nuova scoperta possa essere da stimolo per finanziare nuove campagne di scavo nei siti di Raffe e Polizzello.”

La zona archeologica di Raffe si trova ad oltre 10 km da Mussomeli, lungo la strada che porta a Bompensiere, e il famoso archeologo Luigi Bernabò Brea, la colloca nella prima età del bronzo (1800 circa a.C.).

Per accedere ai resti del preistorico villaggio indigeno bisogna salire sul cocuzzolo di monte   Raffe, collina alta 460 metri. In passato sono state ritrovate monete dell’epoca greca ma anche vasi e lucerne. Nella stessa località si osserva la pianta circolare di un edificio.  “Quello di Raffe -scrive lo storico Giacomo Cumbo- è un santuario aperto”. Un sito di sicuro interesse, al pari di altri del territorio poco valorizzati, ma chissà che la scoperta di ieri non serva davvero a finanziare nuove campagne di scavi. (FONTE:”La Sicilia” ROBERTO MISTRETTA)

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