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Allagamenti via Santa Croce e nuova denuncia battaglia che dura da 12 anni

Redazione

Allagamenti via Santa Croce e nuova denuncia battaglia che dura da 12 anni

Lun, 18/01/2021 - 10:04

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MUSSOMELI – Se ha un nome l’esasperazione nel combattere contro un muro di gomma fatto di burocrazia, carta bollata e anni e anni di attesa, quel nome appartiene a Salvatore Costanzo. Una vicenda, la sua, che ricorda la lunghissima battaglia intrapresa negli anni ’90 da un altro cittadino esasperato dalle infinite lungaggini di convivere con continui allagamenti, vale a dire l’armiere Vincenzo Genuardi che alla fine fu costretto a chiudere la propria attività.

“Ma se qualcuno pensa che io possa mollare l’osso, esasperandomi facendo passare anni e anni, ha sbagliato di grosso –dice però Costanzo, 57 anni- anche perché dietro me ci sta mio figlio, ingegnere, che continuerà questa nostra battaglia per avere giustizia e una volta per tutte vedere riconosciuti i danni che abbiamo subito a causa degli allagamenti non certo provocati da noi ma da chi in tutto questo tempo, non ha fatto e continua a non fare il proprio dovere sino in fondo.”

Parole certo pesanti ma che trovano anche forma scritta nell’ultima nota protocollata al Comune lo scorso dicembre e firmata dall’avvocato Piero Sorce, legale di Costanzo. La nota è indirizzata al sindaco di Mussomeli e a Caltaqua e richiama gli allagamenti che continuano a registrarsi nel vano terra dell’immobile ubicato in via Santa Croce al civico 32, di cui Costanzo è comproprietario.

“Da qualche tempo –scrive il legale- nonostante le continue comunicazioni da parte della proprietà dell’immobile, in mancanza di qualunque tipo di intervento da parte degli enti di cui sopra, la situazione si è notevolmente aggravata. Ed invero, in occasione di fenomeni piovosi e in occasione della distribuzione idrica da parte di Caltaqua, aumenta notevolmente il percolamento dell’acqua con interessamento anche del muro portante del fabbricato, nella parte a ridosso di via Santa Croce.”

L’avvocato elenca altri danni che avrebbe riscontrato nell’immobile e aggiunge: “Nonostante che il Comune di Mussomeli, in occasione dell’esecuzione dei lavori ordinati dal giudice si era dichiarato disponibile a procedere al completamento dei lavori stessi entro il dicembre del 2018, ad oggi non è stato posta in essere nessuna delle attività indicate al provvedimento giudiziale.”

Eppure a rileggere le carte di questa ormai ultradecennale battaglia che sembra un braccio di ferro tra un comune cittadino e una burocrazia senz’anima, risale a settembre del 2019 l’ordinanza a firma del sindaco Giuseppe Catania, emessa a seguito degli ultimi allagamenti. Parliamo dell’ordinanza, n. 66 del 5 settembre 2019 con cui il promo cittadino di Mussomeli ordinava alla società Acque di Caltanissetta ulteriori lavori.

Di fatto, dopo anni e anni di lotta, la Giustizia ha riconosciuto tutte le ragioni della famiglia Costanzo contro Caltaqua e il Comune. Anni che però hanno messo e continuano a mettere a dura prova la pazienza dei ricorrenti, come purtroppo spesso avviene in Italia, quando il singolo cittadino si ritrova a combattere contro il muro di gomma di enti pubblici o società per l’affermazione dei propri diritti, spendendo soldi di tasca propria.

Giusto per fare un’estrema sintesi: nel 2013 Costanzo vince la causa, ma passano altri quattro anni (sic), prima di arrivare a giugno 2017, quando c’è bisogno di un’altra ordinanza del giudice per ripristinare i danni causati dalle infiltrazioni idriche nel muro contro terra dell’immobile ubicato in Via santa Croce n° 32. Lavori da eseguire secondo le modalità disposte dalla relazione del Consulente Tecnico d’Ufficio nominato dal Tribunale. Tra una cosa e l’altra però, il sopralluogo congiunto avviene oltre un anno dopo, il 4 settembre 2018 e si provvede alla chiusura al traffico della Via S. Croce con Ordinanza Dirigenziale del Comune di Mussomeli del 7 settembre 2018.

Quindi esattamente due anni e mezzo fa. Il 10 settembre 2018 viene data comunicazione dell’inizio dei lavori. L’odissea, iniziata dieci anni prima, insomma, sembrava finalmente giunta al termine, ma così non sarà. I lavori si bloccarono ben presto e già a novembre del 2018 Costanzo documentava ancora l’assurdità di vivere in una terra dove perfino le sentenze dei giudici vengono continuamente disattese.

In altri termini, era stata riscontrata la presenza di tubazione di competenza di Caltaqua, che impediva l’esecuzione dei lavori da parte del Comune, quindi i lavori non vengono ultimati “mancando la realizzazione del collettore interrato di collegamento del sistema di drenaggio con la rete urbana delle acque bianche”.

Tecnicismi.

Il CTU redige una perizia di variante e suppletiva autorizzata dal Tribunale di Caltanissetta e si arriva al 10 maggio 2019, quando viene disposto che l’impresa iniziasse i lavori che però “venivano sospesi a causa della presenza di una condotta idrica necessitante di interruzione”.

Sembra il gioco dell’oca, due caselle avanti e tre indietro.

Passano altri due mesi e il 10 luglio 2019 il Comune di Mussomeli “invitava la società Acque di Caltanissetta S.p.a. a concordare, la data e le modalità interruzione, svotamento e ripristino (previa esecuzione dei lavori di cui alla sentenza in oggetto indicata) della condotta idrica interrata presente in via Santa Croce (civico n° 32). Nota ancora oggi priva di riscontro”.

Come si diceva una volta: cose da pazzi.

E la storia prosegue, sino ai giorni nostri.

Domanda: ma un Comune cittadino a cui il Tribunale ha dato ragione, cosa deve fare per vedersi riconosciuti i propri diritti?

FONTE “LA SICILIA” – Roberto Mistretta

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