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Caltanissetta, Comitati di quartiere: “Partecipazione proclamata ma mai attuata”

Redazione 2

Caltanissetta, Comitati di quartiere: “Partecipazione proclamata ma mai attuata”

Sab, 05/12/2020 - 08:53

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Riceviamo e pubblichiamo una nota dai presidenti dei comitati di quartiere Santa Croce (Giacomo Tuccio), Santa Barbara (Antonio Faraci), Mangialasagne (Giuseppe Scarpulla) e Due Fontane (Salvatore Giglio) di Caltanissetta.

I loro presidenti, con una lunga lettera aperta, hanno voluto sottolineare la loro delusione circa la tanto proclamata “partecipazione” anticipata dall’amministrazione pubblica ma mai realmente attuata. A far scattare l’ultima molla, che ha portato i tre presidenti all’esternazione pubblica, è stata la comunicazione di un nuovo terminal bus in via Rochester.

I comitati di quartiere, però, contestano la destinazione di fondi che sarebbero potuti essere distribuiti con maggiore efficacia in quartieri che hanno bisogno di un’adeguata rigenerazione urbana.

A seguire il testo integrale della lettera:

Apprendendo dai giornali locali la notizia della volontà dell’amministrazione comunale di voler realizzare una nuova area come ‘terminal bus’ tra via Rochester e via Colajanni (a mt. 100 più sotto rispetto a dove è già esistente la attuale stazione), grazie ai fondi di PROGETTAZIONE “Agenda Urbana” e sottraendo da essa, per codesta opera, €. 2.834.636,73 dai 20 milioni di euro circa stanziati, sorge spontaneo porsi domande in merito alle motivazioni che hanno portato ad una simile decisione.

I quesiti nascono specialmente all’interno dei gruppi cittadini attivi e attenti anche alle problematiche come lo sviluppo della città e della sua economia: i comitati di quartiere.

Nello specifico sono i comitati Due Fontane, Mangialasagne, Santa Barbara e Santa Croce che oggi si proclamano stanchi e amareggiati dalla mancata concretizzazione della tanto decantata “PARTECIPAZIONE“ e dall’ assenza di strategie progettuali che possano portare a un reale ed efficace rigenerrazione.

Non si vuol di certo sindacare sulle decisioni delle alte cariche rappresentative, ma avere con e da esse confronto e motivazioni sui progetti di sviluppo sarebbe un ottimo modo per render fede a quanto dichiarato sin dalle campagne elettorali che eleggevano il confronto con la popolazione e il supporto dei suddetti Comitati come punto fondamentale per uno sviluppo reale della città. Parole queste che ad oggi, però, purtroppo sembrano vane. I sopradetti comitati, basandosi su considerazioni tangibili, vogliono fare ricordare che quello in progetto, appare come il copia incolla subìto dal P.R. G. con la nascita della zona espansione balate, Pinzelli, balate 2, balate3, Santa Patronilla e per ultimo San Luca, creando una città “ghetto” per 210.000 mila residenti quando l’effettiva popolazione equivale a circa 60.000 individui.

In una città “derelitta” come la nostra accade spesso che si debba ricorrere al parere di esperti per prendere decisioni cruciali che influiranno direttamente sul benessere locale … ma delegare loro all’analisi non equivale a cedere a essi anche il controllo finale e l’ultima decisiva parola in merito a suddetti assetti. Una cosa è ricorrere all’aiuto di esperti per sviluppo, altra cosa è dare a un’elite il potere di decidere leggi e politiche che influiranno sulla vita dell’intera popolazione.

I sopra citati Comitati fin da subito si dichiara in disaccordo con questa nuova realizzazione:

A) Perché è già esistente in città un’area adibita a ‘Terminal bus’ e la nuova opera niente altro sarebbe che un doppione per la quale verrebbero spesi fondi che, forse, potrebbero essere utilizzati in altro modo;

B) Perché non è necessario nemmeno un ampliamento delle strutture in quanto la rete dei trasporti, regionali e urbani, non è così fitta da non poter essere soddisfatta dalle attuali strutture, salvo smentita da una progettualità e pianificazione che richieda un ampliamento logistico della città.

Certamente ‘Omnia mutantur’ (tutto cambia) ma ‘nihil interit ‘ (niente muore), ed è anche giusto rinnovare ma perché, dunque, realizzare ex novo qualcosa che già esiste e non investire per valorizzare strutture, quartieri e aree storiche che della città hanno visto gli albori e ad essa conferito importanza? Le idee in merito, i Comitati di quartiere, ormai da tempo, le hanno portate al vaglio di consiglieri e amministratori con in primis il Sindaco. Se da un lato la società moderna ha diffuso l’idea che l’uomo sia artefice del proprio futuro e determini con le sue scelte la propria esistenza, dall’altro scegliere non è per niente facile dal momento che ogni scelta, indipendentemente dall’ambito, implica un’assunzione di responsabilità circa le conseguenze.

Ed è forse questa paura che blocca la nostra amministrazione e il consiglio comunale? Spesso le situazioni che impongono scelte drastiche sono quelle che fanno soffrire maggiormente, in quanto comportano di cambiare le abitudini e di uscire dalla propria zona di comfort, ma anche il non decidere o mettere tempo può comportare sofferenza in quanto fa sentire vuoti e spegne ogni entusiasmo.

Tornando alle idee proposte, non sono solo i Comitati di Quartiere ma anche Nisseni attivi, si veda “l’infiorata” di Via Cassetti fatta su iniziativa degli abitanti (vecchi e nuovi) del quartiere che hanno voluto ridare la giusta luce ad una via storica; oppure la “semplice” cura delle aiuole che comitati e negozianti hanno adottato per decorare le zone cittadine; la proposta di utilizzare, vista la necessità pandemica, tramite una riconversione e una ristrutturazione, il “Dubini” come centro Covid, argomento sul quale però non cisoffermiamo perché, solo per esso occorrerebbero pagine e pagine; come pure l’urgenza del collegamento della via S. Spirito/Firrio Sp 122 l’accesso immediato dalla SS640; una verifica dei costi e della gestione sia dei servizi idrici che della raccolta rifiuti.

Quanto sopra specificato sono solo alcuni degli esempi che esprimono come i nisseni siano affezionati alla loro città e alle loro radici, le quali vorrebbero veder tornare a splendere, e per le quali continuano a trovare modi e presentare e realizzare idee e progetti per far emergere le loro potenzialità e in generale quelle della città che, se valorizzata realmente e correttamente, sia per la sua posizione geografica che per la sua storia, potrebbe essere punto focale di servizi, turismo, eventi e cultura.

Come anticipato, di certo nessuno vuole intralciare i potenziali sviluppi, accusare qualcuno, né tantomeno pensar male o insinuare di interessi economici dietro al potenziamento dei servizi (i numeri all’apice dell’articolo sono stati dati a solo scopo informativo) ma, poiché il contributo da parte dei comitati come aiuto alle cariche politiche è stato richiesto dagli inizi della attuale carriera politica e votare un rappresentante in democrazia significa avere la colpa del suo operato, questi comitati hanno colto l’occasione per esporre ancora una volta, anche se ormai un po’ sfiduciati dal silenzio che arriva come risposta, quella che è la propria idea in merito al concetto di ‘sviluppo urbano’ e allo stesso tempo vogliono ribadire che, è vero che i politici detengono il monopolio su tutta una serie di risorse tra cui quella di decidere su quasi tutte le questioni di maggior importanza, quella di determinare l’agenda politica e quella di avvalersi delle risorse finanziarie per diffondere le loro posizioni, di conseguenza se c’è qualcuno che vuol prendere decisioni sbagliate o perdere tempo sarebbe meglio che si dimettesse perché Caltanissetta rischia di andare completamente in malora se non si agisce in modo efficace e repentino sulla sua ripresa.

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