Salute

Sicilia: servono punti nascita per mamme positive al Covid

Redazione 2

Sicilia: servono punti nascita per mamme positive al Covid

Mar, 10/11/2020 - 12:34

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A Catania e’ al collasso la situazione dei reparti di maternita’ per donne positive al Covid19.

La citta’ e’ bacino di accoglienza di ben 5 province. La denuncia di Stanislao Bentivegna, responsabile nazionale dirigenza medica della Federazione Italiana Sindacale Medici Uniti-Fismu (sezione di FVM, Federazione Veterinari e Medici) all’assessore alla salute, Ruggero Razza, che sottolinea, innanzitutto, “l’inesorabile crescita della epidemia da coronavirus che sta colpendo la Sicilia, evidenziando che la percentuale di positivi sul totale dei tamponi effettuati ha raggiunto il 16,14% e tende a ad aumentare, con una stima che puo’ raggiunge il 20% della popolazione, e che tale dato e’ destinato a salire ulteriormente nei prossimi giorni”.

Con queste premesse il dirigente nazionale Fismu ritiene evidente: che ormai 3 punti nascita covid per tutta la Sicilia sono chiaramente insufficienti; che Catania, che fa gia’ oltre 10.000 parti l’anno, non puo’ continuare ad essere il centro di accoglienza per altre 4 province della Sicilia orientale: Caltanissetta, Enna, Ragusa e Siracusa.

Nello specifico parliamo dell’ospedale San Marco; che il permanere dell’attuale ripartizione dei reparti di ostetricia covid, nonostante la rapida diffusione del virus nella Regione, porterebbe ad un sempre maggiore e pericoloso ingorgo degli attuali pochi punti nascita covid; che, come e’ presumibile, pazienti covid positive gia’ partoriscono o potrebbero partorire in ospedali ufficialmente non abilitati, in seguito a necessita’ assistenziali derivanti dall’imminenza del parto o da problematiche materno-fetali non differibili.

Infatti, ospedali aziendali, e del territorio, inviano alle ostetriche covid oltre che gravide per espletamento del parto, anche qualunque gestante che necessiti di ospedalizzazione, incluse le minacce di aborto, gli aborti, le minacce di parto pretermine e qualsivoglia altra patologia della gravidanza e talora anche pazienti con patologia ginecologica; le sempre piu’ crescenti incombenze burocratiche legate all’ospedalizzazione e soprattutto alla dimissione delle puerpere e dei neonati covid positivi.

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