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Caltanissetta e i Social: la bellezza del web a volte offuscata da squadristi e webeti

Sergio Cirlinci

Caltanissetta e i Social: la bellezza del web a volte offuscata da squadristi e webeti

Lun, 18/11/2019 - 22:26

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“Lo squadrismo fu un fenomeno politico-sociale verificatosi in Italia a partire dal 1919 che consistette nell’uso di squadre d’azione paramilitari armate che avevano lo scopo d’intimidire e reprimere violentemente gli avversari politici. Lo squadrismo fu in breve tempo assorbito dal fascismo che lo usò come strumento della propria affermazione” . (fonte Wikipedia).
Oggi, fortunatamente quel periodo sembra essere finito, dico sembra perché c’è qualche pericoloso segnale di un tentativo di ritorno al passato.
La società di oggi vive e si confronta sempre più tramite internet ed i social; per molti è diventato un vero e proprio strumento di informazione, strumento utile ma pericoloso allo stesso tempo, dipende infatti da come viene usato, dall’approccio che se ne ha e dalla capacità di saper scindere tra vero e falso. Anche nei social mi spiace dirlo non tutto è “bello” come può sembrare a prima vista. Quella che era nata come una piattaforma per condividere immagini, si è via via trasformata in un luogo, virtuale, di scambi di idee, opinioni e notizie. Da un po’ di tempo sono nati gruppi di discussione di vario genere, alcuni prevalentemente tematici, cucina, viaggi etc. altri dichiaratamente politici. A livello locale c’è un proliferare di vari gruppi di discussione che affrontano, chi più chi meno, tematiche cittadine. Purtroppo, dietro quello che dovrebbe essere un servizio reso ai cittadini, veicolare cioè informazioni e, tramite discussioni su problematiche locali, di essere anche da stimolo e pungolo verso i nostri politici, in alcuni casi però si maschera il tutto e si fa politica pura, non a livello locale ma nazionale.

Fin qui nulla di anomalo, far politica è una cosa nobile, peccato che costoro vogliono farla, orientando la comunicazione a proprio piacimento e, cosa più grave, non dando spazio al confronto civile e democratico. Quelle che di lontana memoria erano definite le “squadre d’azione”, purtroppo stanno lentamente tornando anche a livello locale, cercano infatti di far passare il loro messaggio in maniera poco democratica per mettere a tacere chi non la pensa come loro ed inibendo, con blocchi ed esclusioni, la libera e democratica discussione. Attenzione nulla di nuovo, tant’è che anche la trasmissione Report in alcune puntate, ha ben spiegato come la politica, non tutta fortunatamente, usa spesso i social, con complicati artifizi informatici, per manipolare la comunicazione e convincere i cittadini, bombardando il web di notizie false e costruite ad arte. Poi ci sono i Webeti, cioè persone che scrivono cose stupide, povere e aggressive, e spesso sono utilizzati, essendo di un basso livello culturale quindi facilmente manovrabili, per veicolare certi messaggi.

Alcuni “leoni da tastiera” hanno pure fatto carriera ed organizzatisi in branco o gruppo, che dir si voglia, hanno formato una nuova categoria, che io amo definire, “squadristi da tastiera”. Molti sono ex “leoni”, che si nascondono dietro profili anonimi e altri invece che sfacciatamente ci mettono faccia e nome, ma spesso, non si rendono conto che, oltre ad esprimere la loro idea, sono “utilizzati” come gregari. Scendono nella vasta prateria del Web ed intervengono entrando a gamba tesa e prendendo di mira chi è il “nemico” di turno da abbattere perché “non allineato” o perché nuoce al pensiero unico, pensiero che deve essere inculcato alla popolazione. Aggrediscono verbalmente, offendendo, minacciando, anche in privato, nella speranza di intimorire e mettere a tacere, sempre per cercare di creare una mentalità ed un credo politico allineato al loro pensiero o a quello del manovratore, che dall’alto della sua regia, non interviene e lascia fare alla manovalanza. Attenzione, dietro quelli che sembrano essere profili falsi, spesso ci sono, probabilmente, personaggi di un certo spessore che, non solo si nascondono, ma sfruttano anche l’ingenua ignoranza politica dei più, facendogli far passare per buone quelle che sono fake news. Ecco perché mi auguro che oltre a Facebook, certi gruppi o certi profili vengano attenzionati anche da chi di competenza. Molti pensano che il pericolo non esista e che si tratti solo di pochi fanatici. Attenzione a non sottovalutare questo fenomeno, pensando che ciò non sia pericoloso e che siano casi isolati.

Oggi abbiano una società che pian piano va diventando sempre meno tollerante verso i più deboli ed indifesi e continuando su questa strada non vedo certo un futuro roseo. Ecco perché bisogna contrastare con tutte le forze questo fenomeno e coloro che vogliono imporre le proprie idee, a colpi di post e commenti “violenti”, senza dar la possibilità di un civile e democratico confronto. Quanto descritto sembrerà ai molti esagerato, ma vi posso testimoniare che così non è; ho riflettuto parecchio prima di scrivere questa mia riflessione, anche perché a me personalmente come a tanti altri, rimangono due possibilità, rimanere e contrastare tale fenomeno, molto pericoloso per la società, o abbandonare e lasciare spazio agli squadristi…io difficilmente mi arrendo o mi lascio intimorire, scelgo sempre di lottare contro i violenti in generale, ma soprattutto odio i prepotenti. Ormai i segnali sono talmente chiari che non lasciano alcun dubbio ed il negarli sarebbe il voler mettere la testa sotto la sabbia. E’ abbastanza chiaro che c’è un progetto ben studiato ed organizzato. Tutto ciò non avviene solo a livello locale ma, purtroppo, il fenomeno è nazionale ed è in continua crescita e se non si argina il problema in tempo, abbassando i toni e ritornando al confronto civile e democratico anche sui social, emarginando le “mele marce” prevedo un futuro abbastanza …nero. Bavaglio, censura e tanto altro, che ci riporterebbero indietro negli anni più bui della nostra storia, storia che nessuno ha o dovrebbe aver voglia di riscrivere…tranne alcuni.
Apriamo gli occhi ed aguzziamo la vista …Ad Maiora

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