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Sicilia, “buche d’oro”: 8 arresti tra dirigenti Anas ed imprenditori, anche il nisseno Salvatore Truscelli

Redazione

Sicilia, “buche d’oro”: 8 arresti tra dirigenti Anas ed imprenditori, anche il nisseno Salvatore Truscelli

Ven, 18/10/2019 - 11:51

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Un “patto criminale” – lo chiamano gli investigatori e i magistrati di Catania – per incassare mazzette su lavori non fatti ad opera d’arte o mai completati. Una inquietante teoria di strade a perdere che ha reso ancora piu’ fatiscente la gia’ degradata rete viaria dell’isola. Lungo l’elenco dei lavori finiti nel sistema di tangenti messo in piedi da pezzi dell’Anas di Catania e da imprenditori. Le indagini culminate nella seconda tranche dell’inchiesta “Buche d’oro” e in otto arresti e una misura interdittiva, sviluppate attraverso intercettazioni ambientali e accertamenti bancari, hanno permesso di tracciare le tangenti, in denaro contante, ricevute da cinque funzionari infedeli Anas per centinaia di migliaia di euro nonche’ di trovate presso l’abitazione dei pubblici ufficiali denaro relativo alle piu’ recenti mazzette incamerate per decine di migliaia di euro. Nel dettaglio la prima vicenda corruttiva vede quali protagonisti da una parte i geometri Riccardo Contino e Giuseppe Panzica e l’ingegnere Giuseppe Romano, gia’ arrestati a settembre, e dall’altra l’imprenditore Salvatore Truscelli: fu proprio la consegna nell’ufficio di Contino di una mazzetta di 10 mila euro a determinare l’intervento dei finanzieri del Nucleo polizia economico e finanziaria per arrestare in flagranza di reato i responsabili.

Gli arresti domiciliari sono stati disposti tre funzionari dell’Ente gia’ coinvolti in un blitz anticorruzione del 20 settembre scorso: Riccardo Carmelo Contino, di 51 anni, Giuseppe Panzica, di 48, e l’ingegnere Giuseppe Romano, di 48. Arresti domiciliari anche per quattro imprenditori: Salvatore Truscelli, di 56 anni, dell’omonima impresa di Caltanissetta; Pietro Matteo Iacuzzo, di 50 anni, dell’Isap di Termini Imerese (Pa); Roberto Priolo, 48 anni, dell’omonima azienda di Ciminna (Pa), Calogero Pullara, 40 anni, titolare dell’omonima ditta individuale, di Favara (Ag). Interdetto dai pubblici uffici per un anno, l’ingegnere Antonino Urso, di 39 anni, capo centro manutenzione A dell’area compartimentale Anas di Catania.

Prima di quel frangente, a fine agosto, Truscelli – con le medesime modalita’ – aveva consegnato a Contino e Panzica una ulteriore busta contenente 20 mila euro a beneficio anche dell’ingegnere Romano. L’appalto riguardava i lavori di risanamento della sovrastruttura stradale della statale 114 (Orientale Sicula), dal Km 130 al Km 154,66 (Villasmundo- Siracusa), intrapresi dalla Truscelli srl nel giugno di quest’anno per un importo totale aggiudicato di 560 mila euro. L’ammontare complessivo pattuito della tangente era di oltre 60 mila euro. Tra gli stratagemmi adottati dall’impresa nella fase esecutiva dei lavori, veniva registrata un’incompleta rimozione dell’asfalto usurato prima di procedere all’applicazione del nuovo tappeto. Tali ‘economie’ potevano realizzarsi perche’ l’impresa esecutrice veniva rassicurata dagli infedeli funzionari dell’Anas del buon esito dei controlli successivi alla realizzazione, rivolti ad accertare la conformita’ dell’opera eseguita rispetto a quanto richiesto dall’azienda pubblica appaltante. Un’ulteriore intesa corruttiva veniva siglata dagli ingegnere Giuseppe Romano e Antonino Urso e Pietro Matteo Iacuzzo (rappresentante di Ispap srl) riguarda 3 contratti applicativi rientranti in un accordo quadro triennale per “l’esecuzione di lavori di manutenzione straordinaria della pavimentazione delle strade di competenza Anas nella Regione Sicilia”. All’impresa corruttrice erano stati affidati i lavori di riqualificazione del piano viabile nel Comune di Caltagirone; risanamento della pavimentazione stradale in tratti saltuari della statale 288 di Aidone.

 Come confermato in sede di interrogatorio dai funzionari Anas coinvolti, l’Isap srl ha tratto vantaggio dalla mancata rimozione di parte del manto stradale usurato: i pubblici ufficiali corrotti, quindi, acconsentivano a una registrazione in contabilita’ di uno spessore del materiale fresato superiore rispetto al vero cosi’ da far riconoscere all’impresa un compenso non spettante. Per tali ragioni, Iacuzzo consegna a Urso, a beneficio anche di Romano, denaro contante, in piu’ fasi, per complessivi 60 mila euro. Una terza vicenda corruttiva ha visto coinvolti i funzionari Anas Catania, Romano e Urso, e Roberto Priolo la cui impresa rappresentata (Priolo Srl) e’ stata affidataria dei “Lavori di ripristino del piano viabile, consolidamento del corpo stradale e di stabilizzazione di pendici in tratti saltuari della statale 575 di Troina iniziati a febbraio di quest’anno e ultimati 3 mesi dopo. Come peraltro ricostruito dagli stessi funzionari corrotti, Priolo consegnava negli uffici Anas di Catania una tangente di 15 mila euro in contante divisa tra Urso e Romano. Altro accordo illegale e’ stato stretto da Romano, Urso e Gaetano Trovato dell’Anas con Calogero Pullara (titolare dell’omonima ditta individuale) incaricato di svolgere lavori di risanamento della pavimentazione stradale in tratti saltuari della statale 284 (Occidentale Etnea, Randazzo-Paterno’) aggiudicati al prezzo di 630 mila euro. I lavori sono stati consegnati d’urgenza alla ditta corruttrice nel maggio di quest’anno e ultimati in meno di un mese nei primi giorni di giugno. Anche in questa circostanza, la tangente complessiva di 18 mila euro in denaro contante originava da un’incompleta fresatura del manto stradale e da una fasulla registrazione nella contabilita’ dei lavori effettuati. Pullara ha concluso il “patto criminale” con il geometra Trovato al quale ha consegnato un primo acconto negli uffici dell’Anas di Catania e successivamente lo stesso imprenditore ha dato il saldo pattuito in contanti direttamente all’ingegnere Urso sempre a beneficio dei tre funzionari Anas corrotti

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