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Caltanissetta, appello “Les Jeux sont faits”: niente mafia, prescritti i reati di frode informatica e corruzione

Redazione

Caltanissetta, appello “Les Jeux sont faits”: niente mafia, prescritti i reati di frode informatica e corruzione

Sab, 25/05/2019 - 16:41

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CALTANISSETTA – Niente mafia: confermata in appello, dopo la sentenza di primo grado, la non organicità della famiglia Allegro a Cosa Nostra; non c’è stato alcuno accordo a Caltanissetta per imporre il monopolio delle slot machine “taroccate”. Nella sentenza emanata dalla Corte d’appello nissena (presidente Sebastiano Di Giacomo Barbagallo, consiglieri Salvatore Faro Faussone e Mariaconcetta Gennaro) nel processo che vedeva alla sbarra 42 imputati, nato dall’operazione “Les Jeux sont faits” dell’ottobre 2012, rigettate molte delle richieste della pubblica accusa. Assolti, anche in appello, dalle accuse di mafia i nisseni Salvatore Di Marca alla sua sesta assoluzione complessiva per il reato di associazione (difeso dall’avvocato Dino Milazzo), Marco Angotti (difeso dagli avvocati Dino Milazzo e Sergio Iacona) e Salvatore Allegro (difeso dagli avvocati Dino Milazzo e Massimiliano Bellini). Ad Angotti, ex dipendente degli Allegro, è stata ridotta la condanna a 3 anni e 6 mesi per tentata estorsione e prescritta quella per frode informatica. Per l’ambulante Salvatore Di Marca erano stati chiesti 12 anni di carcere, 10 anni di reclusione per Salvatore Allegro (4 anni nel primo processo); per Marco Angotti 12 anni (erano 8 anni).

Prescritti, per tutti gli imputati, i reati di frode informatica e corruzione. Giuseppe Monterosso, componente della Guardia di finanza, si è visto confermare la condanna di 2 anni e 8 mesi per concussione.

Prescritte le accuse di corruzione per l’ex maresciallo delle fiamme gialle Francesco Nardulli e per il poliziotto Agostino Sergio Longo e quelle di frode informatica per Salvatore Allegro, Luigi Allegro, Alfredo D’Anna Maria Grazia Amico, Biagio Mangiavillano, Matteo Lombardo, Salvatore Fonti, Salvatore Frangiamore, Anna Iapichino, Vincenzo Lanzafame, Maria Catena Giuseppa Lipani, Aldo Vito Amico, Giancarlo Barberi, Salvatore Massimo Barberi, Santo Bassolino, Franco Bingo, Giuseppe Corbo, Francesco Paolo Cravotta, Giuseppe D’Anca, Pietra Di Marco, Alessandro Domenico Farruggia, Aldo Alessandro Foglietto, Giuseppe Amedeo Foglietto, Roberto Lo Bello, Luigi Lo Monaco, Maurizio Lo Piano, Luigi Lombardo, Alfonso Martorana, Vincenzo Felice Martorana, Giuseppe Monelli, Maria Paternò, Salvatore Arcangelo Romano, Fabio Massimiliano Saja e Michelangelo Vinciguerra, Salvatore Cataldi e Lirio Torregrossa (ad entrambi è stata confermata l’assoluzione per turnata libertà del commercio, come chiesto dall’avvocato difensore Sergio Iacona e Gianluca Amico). Confermata pure l’assoluzione del gelese Giuseppe Vinci (difeso dall’avvocato Flavio Sinatra), accusato di turbata libertà del commercio A comporre il collegio difensivo Salvatore Daniele, Massimiliano Bellini, Giuseppe Panepinto, Giuseppe Dacquì, Ruggero Mancino, Rosario Di Proietto, Giovanni Di Giovanni, Alberto Fiore, Dino Milazzo, Salvatore Amato, Sergio Iacona, Salvatore Amato, Antonio Impellizzeri, Cristina Aleri, Gianluca Amico, Boris Pastorello, Walter Tesauro, Michele Ambra, Calogero Buscarino, Flavio Sinatra, Anna Sammartino e Salvatore Pirrello.