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Caltanissetta. Scuola G. Verga: “Il giorno della Memoria, testimoni dopo i testimoni”

Redazione

Caltanissetta. Scuola G. Verga: “Il giorno della Memoria, testimoni dopo i testimoni”

Ven, 25/01/2019 - 17:09

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CALTANISSETTA – Come si può raccontare l’orrore dell’Olocausto agli studenti? Come è possibile parlare della Shoah e del Giorno della Memoria senza cadere nella mera retorica? Venerdì 25 gennaio presso l’aula “Ennio Incontro” della scuola secondaria di primo grado “Giovanni Verga” ci hanno provato i docenti e i ragazzi, portando in scena una rappresentazione dal titolo” Il giorno della memoria: testimoni dopo i testimoni”.  La manifestazione, coordinata dalla sapiente regia del Prof. Rap, ha cercato di  educare i ragazzi al rispetto delle diversità dell’altro, inteso come “essere umano”, senza distinzioni di sesso, razza, religione, cultura, e far conoscere loro una delle pagine più buie della storia umana. Ricca di spunti storici e momenti commoventi la scaletta dello spettacolo curata dai docenti Palermo M., Limuti, Cusimano e Giusy Brancato. Dopo avere assistito al balletto delle ragazze della nostra scuola, seguite dalla Professoressa Reas, la platea ha ascoltato la testimonianza della docente Lucia Brancato che ha raccontato le esperienze vissute dal Nonno, deportato in un campo di concentramento. Di grande pregio è stata la declamazione della poesia, composta dalla Professoressa Piazza, dal titolo “Dio dov’è”.  Dopo avere ascoltato e visto immagini e testimonianze relative alla deportazione ebraica da parte dei nazi fascisti la manifestazione si è conclusa  con la visione di un podcast dedicato a tutti i caduti per la libertà.

Dio dov’è.

Lacrime calde

solcano il mio viso. Perché -mi chiedo- perché?

 Dio dov’è?

 Il mio cuore romba all’impazzata.

Voglio vivere

non voglio morire

non posso morire.

 Ma Dio dov’è?

Immobile attendo il mio turno.

 Il vento gelido

mi sferza il viso.

 Un odore acre e pungente

mi riempie le narici. Cenere impalpabile

si posa su ogni cosa.

 Ma Dio dov’è?

 Ecco lo vedo.

Mi tende la mano.

 Non ti preoccupare -mi sussurra-

è finita.

 Ecco lo vedo

indossa una divisa

ma non è un soldato

è il mio salvatore

E’finita.

Ora posso tornare

ad essere un uomo… forse

 Professoressa Piera Piazza

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