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Caltanissetta, sindacati: “Non si lasci morire l’ex provincia”

Redazione

Caltanissetta, sindacati: “Non si lasci morire l’ex provincia”

Ven, 14/12/2018 - 07:12

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CALTANISSETTA – RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO. Non c’è nessun passo in avanti nella vicenda dei Liberi Consorzi ( ex Province ) a lanciare l’allarme sono i Segretari Generali  di CGIL CISL e UIL di Caltanissetta  ( I. Giudice/E.Gallo/E. Mudaro) con i segretari delle  Federazioni del pubblico impiego ( R. Moncada / F. Russo Introito/ M. Centorbi)
I dati sono allarmanti, e da gennaio 2019,cioè fra 20 giorni, il Libero Consorzio di Caltanissetta non sarà più in grado di sostenere le spese per la manutenzione ordinaria delle strade, scuole, il sostegno alle fasce sociali deboli e tutto ciò che da più di 40 anno è di pertinenza dell’ex provincia.  Andando avanti questa terribile ipoteca graverà maggiormente anche su dipendenti, partecipate e precari dell’ente. E’ un dato preoccupante che prevede da un lato il  blocco  istituzionale e dall’altro  dei servizi erogati. 
I Segretari Generali di CGIL CISL UIL e delle Federazione di Categorie del pubblico impiego,  auspicano  una convocazione dell’osservatorio regionale previsto dall’articolo 25 della legge 15 /2015 per un confronto con le OO.SS. per fissare le linee guida del riordino di questo ente e ricordano che, ad oggi, le Province esistono ancora ma nonostante ciò versano allo Stato il prelievo forzoso e che per quanto riguarda la sola provincia di Caltanissetta l’importo di tale prelievo dal 2015 al 2018 è stato di quasi 45 milioni di euro. Questa cifra estremamente esorbitante,  sarebbe stata certamente utilizzata per far fronte all’erogazione dei servizi citati. 
È’ opportuno l’intervento dei deputati nazionali  e Regionali della provincia di Caltanissetta, intervento che non può limitarsi alle parole di rito ma alla veloce concretizzazione di atti di indirizzo contabile in grado di salvaguardare il presente, il grande assente! Bisogna evitare questi prelievi forzosi perché ad oggi tutto questo non è più sostenibile.
Non si può più rimandare, concludono CGIL CISL e UIL, bisogna che i ritardi vengano colmati e che al più presto  si vada verso la soluzione di questa annosa vicenda altrimenti si rischia il default con conseguenze drastiche e pesanti in una provincia provata sul piano economico, sociale e indubbiamente morale. 
CGIL CISL UIL GIUDICE-GALLO-MUDARO

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