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Caltanissetta, processo peculato per ex amministratori Amia Palermo: spese pazze ad Abu Dhabi, prescrizione

Redazione

Caltanissetta, processo peculato per ex amministratori Amia Palermo: spese pazze ad Abu Dhabi, prescrizione

Gio, 07/06/2018 - 09:28

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Il Tribunale di Caltanissetta ha dichiarato il non luogo a procedere per prescrizione nei confronti di sei imputati, ex amministratori dell’azienda che curava la raccolta dei rifiuti a Palermo, l’Amia, oggi fallita e sostituita dalla Rap. Le accuse andavano dall’associazione per delinquere al peculato e la vicenda riguardava una serie di viaggi e soggiorni molto costosi ad Abu Dhabi, negli Emirati Arabi Uniti: spese affrontate per sostenere l’immagine di un’azienda che non riusciva a pulire il capoluogo siciliano ma aspirava a partecipare a gare internazionali per la gestione dei rifiuti, aprendo anche una filiale nella capitale del Paese del Golfo. L’inchiesta su quella vicenda, risalente al 2005-2007, era stata in parte mandata a Caltanissetta, perche’ tra gli imputati c’era un consulente della fallita ex municipalizzata, Tommaso Scanio, che era anche giudice di pace e come tale non giudicabile dai magistrati del distretto di Palermo. A 12 anni dai fatti il tempo trascorso cancella tutto e per questo il pm nisseno Claudia Pasciuti ha chiesto e ottenuto dal tribunale il proscioglimento per prescrizione dell’ex presidente, Enzo Galioto, che fu senatore di Forza Italia, dell’ex direttore generale Orazio Colimberti, di Giuseppe La Rosa, Oriano Fabbri, Angelo Canzoneri e del cittadino egiziano Mohamed Gamal Fawzi Mostafa’. Un altro troncone del processo si era celebrato a Palermo, contro altri sette imputati, e si era chiuso con l’assoluzione piena. L’Amia, secondo i giudici, negli Emirati agi’ da societa’ privata e per questo il peculato da parte degli ex amministratori per le spese pazze non era ipotizzabile.

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