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San Cataldo. Al via in Città un progetto di inclusione sociale per 200 nuclei familiari.

Redazione 1

San Cataldo. Al via in Città un progetto di inclusione sociale per 200 nuclei familiari.

Gio, 05/04/2018 - 23:17

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SAN CATALDO. E’ partito un progetto di inclusione sociale che in Città vede coinvolti circa 200 nuclei familiari. Ciò nell’ambito delle attività del Pon (Programma operativo nazionale) “Avviso 3 – Inclusione Attiva”, che ha visto lo stanziamento di 860.000 euro da parte del Ministero delle Politiche sociali e del Lavoro. L’iniziativa è rivolta ad utenti con Isee sotto i 6.000 euro, Isre non superiore a 3.000, patrimonio immobiliare non superiore ai 20.000 euro e patrimonio immobiliare da 6.000 a 10.000 euro, oltre a cittadini disoccupati “over” 55.  Scopo del progetto è elaborare percorsi personalizzati che, al termine di tre annualità, rendano le famiglie autonome dal punto di vista economico, in virtù di una sinergia con i centri per l’impiego, oltre che con associazioni e scuole. Il servizio vede impegnata una equipe multidisciplinare, che comprende anche 4 assistenti sociali. L’inizio del progetto è stato annunciato con una conferenza stampa (nella foto) presso il Palazzo delle Spighe, alla presenza del sindaco Giampiero Modaffari, dell’assessore alle Politiche sociali Salvatore Sberna, di Aldo Raimondi quale posizione organizzativa del settore comunale Politiche sociali e culturali e delle assistenti sociali del progetto, individuate tramite selezione comparativa: Ad entrare nel dettaglio nelle attività del progetto, l’assessore Sberna: <<Il Comune ha aderito all’Avviso 3, per ottenere finanziamenti ministeriali e dare slancio a servizi rivolti ai soggetti che hanno presentato l’istanza per il Reddito di inclusione (Rei) o il vecchio Sia (Sostegno all’inclusione attiva). Il Pon rappresenta una misura di politica attiva: i servizi riguarderanno le politiche familiari, tirocini formativi anche presso aziende, aiuto alle famiglie nel crearsi il proprio percorso personalizzato. Soddisfatto il sindaco Modaffari: “Siamo forse tra i primi in Sicilia a partire con questo progetto e di ciò ringraziamo gli uffici per aver lavorato in tempi rapidi. L’augurio è che possano essere messe a frutto le competenze di ognuno e, in ciò, il ruolo degli assistenti sociali è fondamentale per poter garantire un idoneo di vita indipendente”.

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