La Parola del Signore della liturgia di questa domenica è fortemente suggestiva e si potrebbe anche dire impressionante che può avere un impatto sensibile con il nostro spirito, con le nostre esperienze , con i nostri sentimenti, e forse anche con le nostre paure . Sono letture di immediata comprensione e non ci lasciano indifferenti, anzi ci scuotono e ci turbano, Pensiamo alla prima lettura che ci parla di Giobbe. Una pagina davvero sconvolgente che trasuda una intensità di angoscia quale raramente si incontra nella stessa Bibbia: Giobbe sovrastato dall’ inestricabile mistero della sofferenza. Se poi consideriamo , la pagina del Vangelo ci scontriamo ancora con circostanze dolorose: la malattia della suocera di Pietro, la folla di ammalati che ricorre a Gesù chiedendo la guarigione, e, poi, anche , l’infausta presenza dei demoni che tormentano molti dei presenti. Da tutto questo emergono argomenti di notevole importanza ma anche di notevole difficoltà: il problema del dolore, il problema della “permissione” di Dio a favore del potere malefico del demonio. Evitando di riflettere su questo, perché aspro e complesso, vogliamo rilevare un altro settore che è pure di grande spessore ma di un approccio intellettuale più facile, più realizzabile, anzi, detto oggi, già realizzato, nella storia della chiesa: l’evangelizzazione ..Il cammino fatto dal Vangelo, attraverso i suoi messaggeri, missionari della Buona Novella ha portato avanti il progetto di Gesù. Nella sequenza storica prima viene il Vangelo, terza lettura, e poi S. Paolo, seconda lettura. Nel Vangelo leggiamo : dopo quello che aveva fatto Gesù nella giornata : Tutti ti cercano! Ed Egli, sfugge alla folla e dice : Andiamo altrove, nei villaggi vicini, affinché io predichi anche là: per questo io sono venuto. Ancora una volta emerge il primato dell’annuncio, della predicazione della Parola di Dio. S Paolo raccoglie questa testimonianza e questo insegnamento e risponde : “ Guai a me se non predicassi il Vangelo… tutto io faccio per il Vangelo. Il Concilio ci ha ammonito : ad ogni discepolo di Cristo incombe il dovere di espandere, per quanto gli compete, la fede. Tutti i cristiani sappiano che il primo e il principale dovere… è quello di vivere una vita profondamente cristiana. E’ questo il modo più possibile e più efficace di cooperare alla diffusione del Vangelo: credere al Vangelo e metterlo in pratica: ciò edifica e aiuta nella conversione.