Salute

Mussomeli, randagi in branco in pieno centro abitato

Carmelo Barba

Mussomeli, randagi in branco in pieno centro abitato

Ven, 05/01/2018 - 14:21

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MUSSOMELI –  Se lo scorso fine ottobre un branco di randagi fu fotografato all’interno del perimetro ospedaliero dove famelico si aggirava in cerca di cibo, mercoledì sera poco dopo le 23, un altro branco ancora più numeroso è stato fotografato da Sebastiano Luvaro, del Movimento 5 Stelle. “Queste immagini parlano chiaro! Queste immagini, scattate in piena Via Palermo alle 23.02 –dice Luvaro, agente di commercio di professione- sono il frutto del fallimento della triplice nell’affrontare il problema del randagismo! Un servizio di 6000 € al mese totalmente inesistente affidato ad una ditta di Crotone (Calabria). Vogliamo continuare a far finta di nulla? Abbiano almeno l’umiltà di ammettere di aver sbagliato”. La foto in effetti mostra almeno 6-7 randagi di taglia medio grande, che si aggirano nel salotto di Mussomeli. Invero anche ieri mattina, nell’immediata periferia di Mussomeli abbiamo incontrato altri cani randagi che vagavano indisturbati, così come ieri un amante della corsetta per smaltire qualche chilo diceva: “Io ho preferito rinunciare a correre all’aperto per via dei tanti cani randagi in giro che mi facevano paura specie quando erano in branco. Ho preferito comperare un tapis roulant e correre in casa”. Va da sé infatti, per come è noto, che un branco affamato e composto da diversi cani adulti, indubbiamente in caso di un attacco costituirebbe un serissimo pericolo per chiunque (è dall’altro ieri la notizia di un uomo sbranato da randagi).  Quella dei randagi purtroppo è storia vecchia che perdura da diversi anni e con essa bisogna fare i conti, e senza sottovalutazioni di sorta, anche perché proprio in questa cittadina nel recente passato si sono registrati casi di attacchi a ovili e pollai, casi di avvelenamento, di abbandono di cuccioli ed anche un durissimo braccio di ferro tra i titolari di canili e rifugi sanitari del territorio contro l’Amministrazione comunale che ha affidato ad un ditta calabrese la cattura dei randagi. Insomma il problema c’era ieri e perdura anche oggi. L’Amministrazione comunale da parte sua, perseguendo una propria politica di risparmio, sulla quale si registrano comunque anche aperti dissensi, ritenendo oltremodo oneroso per le casse comunali le richieste dei canili in zona, fece una scelta che diede origini anche a clamorose proteste. Proteste che si rinfocolano ad ogni segnalazione di randagi in giro per il paese. Randagi che vanno catturati al più presto.(di ROBERTO MISTRETTA)

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