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Mussomeli, al chiostro Monti incontro culturale con Pietrangelo Buttafuoco

Carmelo Barba

Mussomeli, al chiostro Monti incontro culturale con Pietrangelo Buttafuoco

Mer, 23/08/2017 - 18:52

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MUSSOMELI –  Appuntamento culturale, ieri sera, nel chiostro dei Monti, alle ore 19.  Conversazione con Pietrangelo Buttafuoco. Ha dialogato con lo scrittore giornalista Rita La Monica, Vice Presidente Regionale  BCsicilia. La serata  allietata dalle note della chitarra  del M° Ivan Rinaldi.

Biografia di Pietrangelo Buttafuoco (FONTE: GIORGIO DELL’ARTI)

  • Catania 2 settembre 1963. Giornalista. Scrive sul Foglio e su Repubblica. Parentesi dal 2004 al 2012 al settimanale Panorama, da cui viene sospeso dall’ordine per aver pubblicato su Repubblica l’articolo intitolato “Il dizionario dei distrutti”. Scrittore. Ex libraio. Nipote del missino Nino Buttafuoco. Nel 2005 ebbe grande successo con Le uova del drago (Mondadori). Nel 2008 il secondo romanzo L’ultima del diavolo (Mondadori) e il saggio Cabaret Voltaire (Bompiani). Nel 2009 pubblica Fimmini (Mondadori), nel 2011 Il lupo e la luna (Bompiani) e nel 2012 Fuochi (Vallecchi). Da ultimo Il dolore pazzo dell’amore (Bompiani 2013). Dal 2007 al 2012 presidente del Teatro Stabile di Catania (succedendo a Pippo Baudo). Ha condotto su La7 Giarabub (2006) e con Alessandra Sardoni l’edizione estiva di Otto e mezzo (2007), su Canale 5, con Stefano Di Michele, Sali&Tabacchi (1998): «La miglior trasmissione culturale della Tv italiana» (Aldo Grasso), Il grande gioco su Rai2 (2009) e infine Questa non è una pipa su Rai5 (2011). «Ho amato lo scandalo di chi gioca da fascista in questo dopoguerra perché è stata la prospettiva più inedita da dove ho potuto fare altro, diventare altro, per leggere e studiare in orizzonti altrimenti inaccessibili».
    • «Ragazzotto missino fino al 1994 e che tuttora dice di sé: “Mi sento più siciliano che democratico”» (Andrea Marcenaro).
    • «Fascista non lo sono mai stato. Quanto alla democrazia faccio un appello alle parole dell’unico vero interprete della democrazia esistente in Italia, Carmelo Bene: sostiene che “la democrazia è condominiale”, cioè viene bene per rifornire d’acqua calda tutto il caseggiato».
    • «Ha iniziato su un quotidiano semiclandestino, Il Secolo d’Italia, firmandosi con un nome se possibile più terribile del suo, Dragonera. Direttore per pochi mesi dell’Italia settimanale nel 1996, ha poi proseguito con una piccola rubrica intitolata con understatement “Il riempitivo”, in cui scriveva cose fascistissime ad esempio contro i girotondi (“a cosa servono tante mani allacciate quando ne basta una sola per impugnare il santo manganello?”) sul Foglio. Giornale che deve avergli perdonato il passaggio a Panorama, visto che ha lanciato Le uova del drago prima con una recensione del direttore Giuliano Ferrara, poi con una lunga serie di interviste entusiaste. Prima ancora che Luca Canali salutasse sull’Unità l’avvento a destra di “un cantore di alto livello letterario”, spingendosi a evocare Céline, Pound e Drieu de la Rochelle, il primo a elogiare Buttafuoco su un giornale di sinistra è stato Francesco Merlo, per quanto scettico sul pedigree politico del suo concittadino (“si è sentito dare del fascista tante volte, anche dagli amici, da convincersi di esserlo davvero”)» (Aldo Cazzullo).
    • «Davvero sarebbe nero nero? Nerissimo, dicono tutti. Eppure, nell’intervista choc a Norberto Bobbio, anno 1999, dopo avere indotto il maestro dell’azionismo torinese a un clamoroso coming out sull’“eravamo tutti fascisti e ci vergognavamo di dirlo”, di fronte alla domanda del filosofo, “mi spiega perché è fascista?”, lo spudorato rispose: “Professore, confessione per confessione, io non sono fascista. Sono altro”» (Edmondo Berselli).
    • «Il Cavaliere è la realizzazione dello slogan del Sessantotto: la fantasia al potere» [Maria Teresa Meli, Iod 18/2/2006].
    • «Per me, i cinque libri da leggere assolutamente sono: Il santo Corano, i Veda, l’Iliade, le Storie di Tito Livio e Pinocchio» [Paolo Siepi Iog, 27/1/2012].
    • «L’Italia è l’unico posto al mondo dove gli artisti, invece che bere, drogarsi, darsi alle orge e fare risse si sono ridotti a fare i moralisti e battere le mani ai pm» (Pietrangelo Buttafuoco) [Fog, 10/10/2013].
    • Il suo sport è camminare. Gli piacciono le lenticchie. Della Sicilia porterebbe nel mondo «le zalore, le mandorle verdi, la granita di gelsi neri, le giacche di fustagno, i casini di Catania».
    • Sposato con Maria Grazia, due figli.

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