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PD Caltanissetta: “Dal M5S al D5S (Disastro a Cinque Stelle). Scalia è solo citato in giudizio”

Redazione

PD Caltanissetta: “Dal M5S al D5S (Disastro a Cinque Stelle). Scalia è solo citato in giudizio”

Sab, 16/01/2016 - 19:00

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pd_m5s_tabelloneCALTANISSETTA – Non ha tardato la risposta del PD Caltanissetta in difesa del suo consigliere comunale Angelo Scalia, rinviato a giudizio per truffa, che dal M5S, in un comunicato stampa, era stato invitato a dimettersi. I vertici del Partito Democratico hanno contrattaccato con una nota firmata dal segretario cittadino Ivo Cigna che esorta i pentastellati a non strumentalizzare la vicenda, ad non ergersi a giudici ed infine a valutare il loro operato politico in considerazione delle recenti vicende dei comuni amministrati, Quarto in primis. Il Pd sottolinea ed evidenzia che “l”Ing. Scalia, Dirigente storico del PD di Caltanissetta, ha sempre respinto l’imputazione; ad oggi è stato solo citato in giudizio, senza mai essere stato sentito dal Magistrato e nonostante tutto ha rimesso il suo mandato di Capogruppo Consiliare nelle mani del Segretario cittadino del partito. Il PD di Caltanissetta non può non credere all’Ing. Scalia, senza alcun precedente ed innocente almeno fino a prova del contrario. Pertanto il Partito Democratico ripone la massima fiducia nella Magistratura, che deve compiere con serenità il suo lavoro di ricerca della verità, auspicando al contempo che sulla intera vicenda si arrivi presto alla conclusione”.

Di seguito il contenuto integrale della nota.

Non accettiamo lezioni dai “Cinque Stelle”, i quali dopo le vicende di Camorra di Quarto dovrebbero avere il buon gusto di tacere. La nota con la quale il M5S di Caltanissetta chiede perentoriamente le dimissioni dell’Ing. Angelo Scalia, da Consigliere Comunale del capoluogo, non meriterebbe alcuna replica. Se interveniamo è solo perché non intendiamo lasciare alcun dubbio sulla posizione del PD e perché non possiamo consentire ai “Grillini” ulteriori strumentalizzazioni della vicenda e per di più di porsi come improbabili Giudici.

Vogliamo ricordare agli smemorati Dirigenti del suddetto Movimento che in un primo momento, quando sono cominciate a uscire le prime imbarazzanti rivelazioni sulla stampa, Beppe Grillo si è affrettato a sminuire la faccenda di Quarto, prospettando il Movimento come parte lesa e i voti inquinati irrilevanti rispetto alla vittoria delle elezioni locali. Dopo giorni di ambiguità e di fuoco mediatico a cui il M5S è stato esposto, alcuni Dirigenti nazionali dello stesso movimento hanno cambiato, in controtendenza, la versione originaria di Grillo, dichiarando che anche pochi voti inquinati, ricevuti dai Candidati Cinque Stelle a Quarto, avrebbero dovuto indurre lo stesso Sindaco Capuozzo a rimettere il mandato. Oggi scopriamo dagli organi di stampa che, nelle dichiarazioni rese dal Sindaco pentastellato di Quarto al Magistrato, alcuni componenti del Direttorio del M5S conoscevano molto bene, già da mesi, la sconveniente situazione del Comune campano, ma a quanto pare non hanno fatto trapelare nulla. Tali evidenze segnalano, a nostro avviso, la volontà del Movimento di mettere una pezza ad una vicenda inquietante e l’imbarazzo di chi conosceva e ha fatto finta di nulla.

La verità è che il tentativo di assimilare la vicenda del Comune di Quarto alla vicenda del Consigliere del PD di Caltanissetta Angelo Scalia non ha alcun fondamento. Il paragone infatti non sussiste per via delle differenti ipotesi di reato: nel caso di Quarto per presunto condizionamento della Camorra, legato allo svolgimento del ruolo istituzionale degli eletti del M5S (Sindaco e Consigliere); nel caso dell’Ingegnere Scalia per vicende private e di conseguenza estranee alla sua attività e responsabilità politica.

E’ altrettanto chiaro che l’offensiva scatenata in questi giorni dal M5S a Caltanissetta e in tutta Italia, in verità opaca e abbastanza tremolante, intende essere una sorta di fuoco di sbarramento per distogliere l’attenzione della pubblica opinione sui fatti inquietanti del Comune di Quarto, sui fallimenti e sulle enormi difficoltà del movimento laddove ha responsabilità di Governo delle città (dei 17 sindaci del M5S che hanno vinto le elezioni amministrative, 3 sono stati espulsi: a Comacchio, a Gela e ora a Quarto. Un quinto degli amministratori Cinque Stelle è stato sconfessato dallo stesso Movimento. In due dei sei comuni vinti nel 2015, cioè un terzo, sono stati espulsi i Sindaci).

Nella nota dei Dirigenti nisseni dei Cinque Stelle viene rivendicato il loro rispetto per le Istituzioni, mentre nella pratica il movimento costruisce sull’insulto e l’antipolitica la sua politica. Questo è veramente squallido ed è autentica oscenità.

L’Ing. Scalia, Dirigente storico del PD di Caltanissetta, ha sempre respinto l’imputazione; ad oggi è stato solo citato in giudizio, senza mai essere stato sentito dal Magistrato e nonostante tutto ha rimesso il suo mandato di Capogruppo Consiliare nelle mani del Segretario cittadino del partito. Il PD di Caltanissetta non può non credere all’Ing. Scalia, senza alcun precedente ed innocente almeno fino a prova del contrario. Pertanto il Partito Democratico ripone la massima fiducia nella Magistratura, che deve compiere con serenità il suo lavoro di ricerca della verità, auspicando al contempo che sulla intera vicenda si arrivi presto alla conclusione.

Consigliamo invece ai Dirigenti del M5S, visto il continuo fallimento e l’assoluta scarsa affidabilità nelle scelte operate per la selezione dei candidati, di aprirsi maggiormente a metodi di selezione più democratici e più trasparenti.

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