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Caltanissetta, Interrogazione dei Consiglieri Licata e Talluto su Caltanissetta Agricoltura & Sviluppo Scpa. Risponde l’ex-coordinatore Giovanni Miccichè

Redazione

Caltanissetta, Interrogazione dei Consiglieri Licata e Talluto su Caltanissetta Agricoltura & Sviluppo Scpa. Risponde l’ex-coordinatore Giovanni Miccichè

Sab, 16/01/2016 - 18:47

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botta e rispostaCALTANISSETTA – Riceviamo e pubblichiamo.

Ho letto su “il fatto nisseno” con grande attenzione la notizia che i Consiglieri Licata e Talluto hanno presentato al Sindaco una interrogazione in merito alla Società Consortile “Caltanissetta Agricoltura & Sviluppo” ed in particolare:

  • il consuntivo dell’attività svolta;
  • quale è la situazione economica della società partecipata;
  • quali sono i suoi intendimenti del Sindaco in ordine all’attività futura della società consortile.

Da ex Coordinatore tecnico della società “Caltanissetta Agricoltura & Sviluppo” mi sento in obbligo di intervenire perché ultimamente sono stato oggetto da parte del Presidente di detta società di attacchi specifici in sede giudiziaria che hanno leso prima la mia dignità di UOMO e dopo quella di Professionista.

Il Consuntivo delle attività tecniche ed amministrative svolte dalla società al 15 aprile 2008, data delle mie dimissioni, era di ben 60 milioni di euro, su 100, rendicontati ed erogati, nel territorio provinciale.

Molto da dire ci sarebbe sulla situazione finanziaria della società, non di mia competenza bensì a gestione del Consulente Finanziario dott. P. Rabbiolo.

Il presidente Giuseppe Valenza nella memoria difensiva, sia davanti al Giudice del Lavoro sia in Secondo grado, mi ha accusato di non avere effettuato le attività di monitoraggio e non avere relazionato al Ministero per cui la Società aveva avuto tagliato il contributo di € 204.000 per spese digestione della stessa, in ambedue i gradi di giudizio lo stesso non ha potuto provare quanto ha asserito, anche perché l gestione finanziaria della società non era di mia pertinenza. Da quanto detto un aspetto finanziario pone seri dubbi: i rilevanti interessi passivi che maturarono sul conto n. 18114/53 dell’allora Banco di Sicilia, in cui si versarono le somme di ricapitalizzazione della società dei soci pubblici e privati, operazione consigliata dal Sindaco Revisore dott. P. Rabbiolo.

Il Presidente Valenza avrà avuto fondati motivi per pagare il consulente dott. Alfredo Pelaia dopo le mie dimissioni anche se non è conosciuto l’importo del suo onorario, se il contratto è stato pienamente rispettato, oppure se lo stesso è sparito non facendosi più vedere mentre altri non venivano pagati per le loro attività effettivamente svolte.

Come certamente Il Presidente Valenza avrà tutti i motivi validi e fondati per sostenere le spese legali onde affrontare un giudizio contro lo scrivente, che è giunto al vaglio della Suprema Corte di Cassazione, che non ha altro scopo che mascherare verità lapalissiane che si chiamano: ONESTA’, DIGNITA’, MORALITA’ e PROFESSIONALITA’ che sono le principali virtù che i miei genitori mi hanno insegnato e che io ho trasfuso nel sangue dei miei figli e non intendo averli messi in alcun modo in discussione.

Il tutto non è solo auto referenzialità, ma deriva da costanti testimonianze che per il caso specifico sono:  i CdA che si sono succeduti nel tempo, i funzionari del Ministero delle attività produttive, i funzionari di Euro Progetti e Finanze, gli Imprenditori agricoli aderenti al patto e i relativi tecnici; e non certamente lei Presidente Valenza in quanto anche se sempre partecipe ai CdA in rappresentanza della sua Organizzazione sindacale a quanto pare a posteriore non ha condiviso il mio operato, poteva avanzare allora tutte le sue perplessità o contrarietà al mio operato e non ora affermare in giudizio fatti non veritieri.

GIOVANNI MICCICHE’

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