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Palermo, maxi-operazione antimafia: azzerata la famiglia della Guadagna. Arrestato anche Profeta, coinvolto in inchiesta morte Borsellino

Redazione

Palermo, maxi-operazione antimafia: azzerata la famiglia della Guadagna. Arrestato anche Profeta, coinvolto in inchiesta morte Borsellino

Gio, 12/11/2015 - 10:46

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bLITZ POLIZIAPALERMO – Operazione antimafia della polizia che a Palermo ha eseguito una decina di ordinanze cautelari, nei confronti di presunti esponenti della storica ‘famiglia’ della Guadagna. Dall’indagine ‘Stirpe’ emergerebbe che i clan siano legati a rituali di affiliazione arcaici. Il blitz ha disarticolato il vertice del clan mafioso.

Tra i boss arrestati dalla polizia anche Salvatore Profeta, capo della famiglia di Santa Maria di Gesù. Il capomafia, indicato da alcuni collaboratori di giustizia come “uomo d’onore” del clan sin dai tempi del suo storico capo Stefano Bontate, già condannato per mafia, estorsione e droga, fu arrestato per la strage di via d’Amelio. Contro di lui le accuse del cognato, il falso pentito Vincenzo Scarantino autore di un depistaggio. Profeta, scagionato, poi, dall’accusa di partecipazione all’eccidio dal collaboratore di giustizia Gaspare Spatuzza, venne rilasciato a ottobre del 2011. Rimesso in libertà, secondo le indagini ha ripreso le redini del mandamento.
La sua posizione di comando è stata riconosciuta incondizionatamente sin da subito anche da altri esponenti mafiosi di spicco che in diverse occasioni si sono sottoposti al “rito del bacio in fronte” dispensato dal capo famiglia.

Oltre al capo cosca Salvatore Profeta, la polizia di Palermo, ha arrestato i vertici della famiglia mafiosa di Santa Maria di Gesù. In cella anche alcuni familiari del boss, che, non appena questi, scagionato dall’accusa di avere avuto un ruolo nella strage di via D’Amelio, è tornato in libertà, si sono messi a sua disposizione nella gestione degli affari del clan. Il provvedimento cautelare è stato eseguito anche nei confronti di Rosario e Antonino Profeta, nipote e figlio del capomafia. In carcere anche Francesco Pedalino, Giuseppe Galati e Antonino Palumbo, impegnati, per conto della “famiglia”, nel controllo della zona di via Oreto. (Fonte ansa.it)

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