PALERMO – “Tra il 18 e il 23 gennaio 1994 Marcello Dell’Utri era a Roma, all’hotel Majestic dove pernottava ed era solito effettuare incontri. Risulta la registrazione sicuramente per il 18 gennaio. Il 19 gennaio di quell’anno era in programma la convention che avrebbe portato alla nascita di Forza Italia”. Il dato – per la prima volta – e’ venuto fuori oggi nell’ambito del processo sulla trattativa tra Stato e mafia. A confermarlo i testi dell’accusa – oggi in aula i sostituti Nino Di Matteo, Francesco Del Bene e Roberto Tartaglia – che hanno deposto, nell’aula bunker, dinanzi alla Corte di assise presieduta da Alfredo Montalto. Si tratta di funzionari ed investigatori della centro operativo Dia di Firenze – i luogotenenti Cappottella e Micheli e Mario Serafini, generale in pensione, caposezione “Investigazioni preventive” della Dia – che hanno svolto attivita’ integrative di indagini, disposte dalla Procura di Palermo nel 2012, in riscontro delle dichiarazioni del collaboratore di giustizia Gaspare Spatuzza relativamente agli attentati in Continente del 1993/’94. Prima del 23 gennaio ci fu un incontro tra Spatuzza e Giuseppe Graviano, al bar Doney, in via Veneto a Roma (distante qualche centinaio di metri dal Majestic).
Quello in cui Graviano gli disse “che in mezzo c’era anche il nostro compaesano Dell’Utri e che grazie a loro c’eravamo messi il Paese nelle mani”. Gli investigatori sentiti oggi sono gli stessi che in precedenza avevano portato avanti le indagini sulle bombe in continente e coordinate dalla Procura di Firenze. Gennaio 1994: c’erano gia’ state le stragi di Capaci e via D’Amelio e le bombe in via Fauro (Roma), Via dei Georgofili (Firenze), Via Palestro (Milano), San Giovanni in Laterano e San Giorgio al Velabro (a Roma). Il capo della Cupola, il boss Salvatore Riina, e’ stato arrestato un anno prima. Ma la strategia stragista di cosa nostra prosegue. E progetta un altro “colpo”, poi fallito: il 23 gennaio sarebbe dovuta esplodere una autobomba allo stadio Olimpico al termine di una partita di campionato per fare strage di carabinieri. Nella Capitale c’erano gli uomini di Cosa nostra: c’era Giuseppe Graviano, boss di Brancaccio, detto “madre Natura” e lo stesso Gaspare Spatuzza (“imbarcatosi sul traghetto Palermo Napoli il 15 gennaio e poi in macchina fino alla Capitale” ha detto Cappottella) ed altri. Prima del 23 gennaio quell’incontro tra i due, al bar Doney. E il 27 gennaio a Milano vengono arrestati Giuseppe e Filippo Graviano. Il processo e’ stato rinviato al 5 novembre per la deposizione dell’ex colonello dei carabinieri Michele Riccio.

