CALTANISSETTA – Non ci ha mai appassionato parlare di consiglio comunale, non di certo per mancanza di rispetto istituzionale, ma per la fatica infruttuosa di trovare argomenti meritevoli di occupare un po di cronaca.
E finalmente, ieri siamo stati mestamente accontentati in un esibizione di cronaca nera, ma propio nera per la nostra città.
Argomento all’ordine del giorno il piano triennale delle opere pubbliche.
Sorvoliamo per brevità sul contatto tra i consiglieri Bellavia e Failla e andiamo oltre.
Il piano proposto dall’amministrazione sembra essere impresentabile. Il neo assunto ingegnere capo, che ha avuto modo di consultarlo per sole 24 ore dice senza troppi preamboli che è la fotocopia di quello dell’anno prima, che a sua volta e’ la fotocopia di quello dell’amministrazione Campisi. Ergo Ruvolo per ben due anni di programmazione di opere pubbliche non ha fatto proprio un bel niente.
Da questa meravigliosa scoperta un elenco di interventi da fare arrossire. Il consigliere Scalia ha pronunciato oltre cinquanta volte ‘ingegnere Tomasella’ quasi a voler rendere, senza troppi filtri, nota ai più la sua amicizia con il nuovo ingegnere capo, carriera del quale speriamo non nasca su auspici politici che di questi tempi non sono i migliori. Due consigliere avvocatesse, la Riggi e la Petitto che chiedono cosa sarebbe successo con la bocciatura di questo piano, ipotizzando l’applicazione del piano dell’anno precedente. Ma se è triennale, come può applicarsi il piano dell’anno precedente che ci copre fino al 2016?
Il consigliere Ricotta, in un imbarazzante intervento filo governativo dove nei preamboli dice di non voler lasciare solo il sindaco e nella parte finale gli da il benservito.
E poi una serie infinita di interventi e contro interventi e richieste di parere al criptico segretario generale finalizzate esclusivamente a comprendere se a seguito della ormai pronosticata bocciatura del piano si andasse tutti a casa o meno.
Ma il vero capolavoro lo fanno gli assessori. Sindaco assente (probabilmente già in compagnia della vara).
Interviene in surroga di Falci l’assessore Pastorello che si sparge il capo di cenere chiedendo clemenza per non avere prima condiviso, a sua volta surrogato dal neo assessore Bellomo, che in evidente astinenza del precedente ruolo di presidente del collegio dei revisori dei conti e del ruolo mai occupato di assessore al bilancio, ancora in mano a Pastorello, si abbandona ad una evidente esibizione di bravura nello sfoggio di tecnicismi, evidentemente fine a se stessa.
Ed il presidente Montagnino divertita come non mai in un ormai evidente crisi di terzieta’, allunga il sugo per fare si che la Giunta trovi i suoi accordi.
L’unico che sembra aver capito qualcosa, alla fine è il consigliere Bruzzaniti, che cita addirittura casi di bocciatura di piani triennali.
Ma chi ci avrebbe scommesso?
Tutto ciò mentre una città inerme si sveglia nell’incubo di trovarsi senza la guida di un equipaggio su una nave sul mare in tempesta.
Cronaca nera, anzi “nerissima” da Palazzo del Carmine: che desolazione!
Ven, 23/10/2015 - 09:42
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