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San Cataldo, il vicepresidente del consiglio comunale Caramia: “Pagano fuori dalla realtà, non comprende i disagi della gente”

Redazione

San Cataldo, il vicepresidente del consiglio comunale Caramia: “Pagano fuori dalla realtà, non comprende i disagi della gente”

Dom, 27/09/2015 - 10:16

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Michele Caramia

SAN CATALDO – Riceviamo e pubblichiamo.

Leggo con amarezza l’intervento dell’On. Pagano pubblicato nei giorni scorsi sul Fatto Nisseno, appare fin troppo chiaro che la vicenda della delibera del Consiglio comunale di Gela, di adesione al consorzio di Catania è il pretesto per attaccare i sindaci Giovanni Ruvolo e Giampiero Modaffari.  L’intervento stride con il ruolo istituzionale che Egli ricopre: per stile e denigrazione del lavoro di rappresentanti delle istituzioni e soprattutto nei confronti delle comunità locali che li hanno eletti.  Caltanissetta e San Cataldo sanciscono il principio della collaborazione, utile per la crescita delle due realtà.

Delegittimare il lavoro di chi non si risparmia, spendendo energie fisiche, intellettuali ed economiche, non è corretto. I sindaci, come l’Onorevole sa, sono stati ridotti ad esattori, sono costretti a centellinare le esigue risorse provenienti dai trasferimenti Statali e Regionali e per garantire i servizi minimi sono obbligati a chiedere ai consigli comunali di agire sulla leva delle imposte e tasse locali con interventi impopolari.

L’Onorevole Pagano, ben conosce la politica Nazionale e Regionale, che, se per un verso mantiene intatti i privilegi dei rappresentanti del popolo, con la scusa del federalismo fiscale, lascia ai rappresentanti locali la responsabilità di scelte dolorose, prima che impopolari.

Chi, ha occupato ruoli istituzionali di primissimo piano ed è stato spesso in maggioranza, conosce bene le dinamiche che hanno determinato le leggi di stabilità, regolarmente approvate anche con il suo voto.

 Il Sindaco, se opera in un contesto povero, come è San Cataldo, è costretto a chiedere sacrifici ai concittadini, e per di più deve sentirsi rimproverato da chi dovrebbe essere deputato a rappresentare le difficoltà del proprio territorio nelle istituzioni. A mio modesto avviso, il rappresentante del popolo presso l’assemblea Regionale o presso il Parlamento Nazionale, dovrebbe tenere per se’ l’appartenenza politica: dedicarsi al bene comune, dare risposte concrete per chi vive situazioni di disagio sociale ed economico, collaborare fattivamente con le istituzioni locali che stanno in trincea, spesso con le mani legate, impossibilitati, per mancanza di risorse, di dare risposte alla povera gente.

L’Onorevole, per quello che dice, manifesta il suo essere quasi fuori dalla realtà. Forse i privilegi che godono gli Onorevoli non permettono di comprendere i disagi della nostra a gente e li allontanano dalle istituzioni locali che rappresentano i propri cittadini.

Sostenere la tesi che Gela, e forse anche Niscemi, lasciano Caltanissetta per incapacità dei Sindaci Giovanni Ruvolo e Giampiero Modaffari è falsa, è un offendere l’intelligenza delle persone. E’ a tutti noto il trascorso e presente politico, gli incarichi e le responsabilità che ha ricoperto nel passato e che ricopre tutt’oggi l’on Pagano. Mi chiedo, quali le cause di questo fuggire da Caltanissetta. Tutti comprendono, che non è una decisione maturata nell’ultimo anno, è noto che da parecchio tempo vivono il disagio di convivere con la parte Nord della provincia.

Chi avrebbe dovuto evitare ciò? A chi appartiene la responsabilità di tenere unito un territorio? Spetta ai sindaci, che hanno la responsabilità di amministrare il comune o piuttosto ai rappresentanti delle istituzioni Provinciali. Mi chiedo ancora, che ruolo hanno i rappresentanti locali nelle istituzioni ragionali e nazionali?

Chi negli ultimi venti anni è stato il rappresentante politico più autorevole della zona nord della provincia di Caltanissetta, ha ricoperto cariche di responsabilità di governo regionale, ed ha influenzato le scelte politiche delle amministrazioni comunali e provinciale, quali azioni ha messo in campo per la crescita sociale, culturale ed economica e per la coesione del territorio provinciale?

I cittadini si aspettano dai propri rappresentanti nelle istituzioni regionali e nazionali, risposte per alleviare la disoccupazione, impegno concreto nella lotta alla corruzione, crescita sociale, in sintesi: creare le condizioni affinché si viva meglio.  Non è onesto,   far  credere che la responsabilità del malessere è colpa del sindaco Modaffari o Ruvolo.

Le responsabilità vanno ricercate altrove. Più alto è il ruolo istituzionale che si occupa, maggiore è la responsabilità.

 All’ Onorevole si suggerisce di abbandonare questa linea, manifesta nervosismo, si chiede di lasciare lavorare con serenità. Intervenga pure, ma con spirito costruttivo ed onestà intellettuale. Noi abbiamo scelto con convinzione di stare dalla parte delle gente, con chi, donandosi e assumendosi grandi responsabilità, lavora fra mille difficoltà per ridare lustro e decoro alla nostra città, fiducia nelle istituzioni e speranza a chi l’ha persa.  Noi collaboriamo fattivamente con il Sindaco Modaffari, e la sua giunta. Questo intervento intende ridare dignità alla verità, non ci interessa alimentare polemiche, queste appartengono ad altri. Al Sindaco eletto democraticamente dalla maggioranza dei sancataldesi riconosciamo competenza politica, capacità amministrativa e soprattutto umanità.

Il Vice presidente del Consiglio Comunale

Caramia Michele

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