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Rassegna stampa. LiveSicilia: “L’attacco a sorpresa di Venturi. Che succede in Confindustria?”

Redazione

Rassegna stampa. LiveSicilia: “L’attacco a sorpresa di Venturi. Che succede in Confindustria?”

Gio, 17/09/2015 - 22:52

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image(LiveSicilia.it) – PALERMO – Solo dieci giorni fa Ivan Lo Bello assicurava “che Confindustria Sicilia opera in totale sintonia”,per smentire le voci “di presunte divisioni interne”. Oggi però è proprio dall’interno di Confindustria, con un suo storico esponente come Marco Venturi, che arrivano accuse di scenari torbidi all’indirizzo del presidente regionale Antonello Montante, finito in un’inchiesta per concorso esterno per le dichiarazioni di alcuni pentiti. Venturi e Montante, il tandem che da Caltanissetta avviò la rivoluzione legalitaria di Confindustria, che conquistò le pagine, e gli elogi, di tutti i giornali italiani, un binomio che dall’esterno appariva compatto. E invece oggi sulle colonne di Repubblica, Venturi, che proprio in quota Confindustria fu assessore regionale alle Attività produttive con Raffaele Lombardo, improvvisamente si scaglia contro il “grande inganno della rivoluzione” portata avanti dalla sua associazione. Rivoluzione di cui lui stesso fu uno dei protagonisti.

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Alfonso Cicero con Marco Venturi

Accuse pesanti quelle di Venturi, che racconta di “episodi inquietanti” intorno all’inchiesta giudiziaria aperta sul delegato nazionale per la legalità di Confindustria Montante. Nell’intervista, l’imprenditore nisseno parla di testi avvicinati, pretese di lettere riservate dove si sarebbe chiesto di certificare il falso, pressioni “per condizionare l’azione di pulizia nelle aree industriali e fermare Alfonso Cicero, un funzionario regionale che è sempre più a rischio di vita”. Quello stesso Cicero il cui incarico all’Irsap Rosario Crocetta difese a spada tratta, all’epoca beccandosi l’accusa di essere influenzato proprio dalla Confindustria di Montante.

Difficile districarsi nel caos che sembra avvolgere la confederazione degli industriali. L’intervista di Venturi oggi ha rotto il fronte unitario che almeno ufficialmente si era formato dopo le notizie dell’inchiesta a carico di Montante l’11 febbraio scorso. Quando i dirigenti confindustriali regionali e del territorio firmarono una nota che ribadiva “la piena fiducia nell’operato del nostro presidente”. Sul documento diffuso allora anche la firma di Venturi. Che oggi però su Repubblica accusa Montante: l’azione di pulizia portata avanti da Cicero, dice Venturi, “non è mai piaciuta — nonostante le dichiarazioni di circostanza — al presidente di Confindustria Sicilia. Montante ha sempre tentato di utilizzare per i suoi scopi l’opera di pulizia di Cicero, nell’ombra ha sempre cercato di neutralizzarlo anche se consapevole degli altissimi rischi che corre”. E questa è solo una delle accuse rivolte dall’ex assessore regionale all’ex compagno di strada confindustriale.

Antonello Montante con Ivan Lo Bello

Antonello Montante con Ivan Lo Bello

Sullo sfondo resta la questione aperta del rinnovo dell’incarico ad Alfonso Cicero ai vertici dell’Irsap. Rinnovo che non è ancora arrivato e che, dopo l’uscita di scena di Linda Vancheri, è rimasto in stand by in giunta. Così come in stallo al momento sembra la ridefinizione degli equilibri interni alla confederazione dopo il caso Montante. La “totale sintonia” evocata da Ivan Lo Bello (su cui Venturi nell’intervista sceglie di non pronunciarsi) non pare così totale. E intanto, Saverio Romano, deputato di Forza Italia, propone: “Alla luce di quanto detto da Venturi, ritengo che la commissione Antimafia debba convocare subito Venturi nella qualità di ex assessore regionale della Sicilia perché dice cose inquietanti anche per il governo regionale quando ad esempio afferma che l’assessore Vancheri era al servizio totale di Montante”. E l’annus horribilis dell’Antimafia continua.

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Il 2 aprile del 2012, Antonello Montante veniva eletto presidente di Confindustria Sicilia subentrando ad Ivan Lo Bello. Marco Venturi, all’epoca assessore regionale alle Attivita’ Produttive del governo Lombardo, in una nota dichiarava:

“Una elezione nel segno della continuita’, quella di Antonello Montante alla guida di Confindustria Sicilia. L’associazione degli industriali siciliani, da otto anni a questa parte, con Ivan Lo Bello e lo stesso Antonello Montante, e’ diventata un modello anche a livello nazionale avviando una stagione di cambiamenti epocali, una vera e propria rivoluzione culturale per gli imprenditori isolani”.

Lo dice l’assessore regionale alle Attivita’ Produttive, Marco Venturi, commentando il rinnovo dei vertici della Confinfustria siciliana e l’elezione di Antonello Montante come presidente. “Sono passati circa 8 anni da quando a Caltanissetta – aggiunge Venturi – l’associazione degli industriale nissena per prima ha avviato un cammino nel segno della legalita’, decidendo di denunciare chi non rispetta le regole, espellendo da Confindustria chi favorisce o diventa strumento della mafia, scegliendo di applicare un codice etico che dice no alla mafia senza se e senza ma, espellendo quelle aziende che non si allineano. Artefici di quella rivoluzione, poi estesa a livello regionale, Ivan Lo Bello e Montante, assieme ad altri valorosi imprenditori”.

“Non si torna indietro. Abbiamo fatto passi da gigante ma – prosegue Venturi – e’ ancora tanto il lavoro da fare per debellare l’ingerenza della criminalita’ organizzata, favorendo cosi’ la crescita e lo sviluppo del tessuto imprenditoriale siciliano.

Montante, cui voglio rivolgere un sincero augurio di buon lavoro, proseguira’ con determinazione e forte abnegazione il percorso intrapreso contando anche sulle sinergie con la Confindustria nazionale e le nuove iniziative, come ad esempio il rating antimafia per le imprese”.

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