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Criminalità e territorio: le riflessioni di Davide Chiarenza (SILP CGIL)

Redazione

Criminalità e territorio: le riflessioni di Davide Chiarenza (SILP CGIL)

Mar, 24/02/2015 - 01:40

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chiarenza davideCALTANISSETTA – È ormai opinione comune di quanto sia facile farla franca con la giustizia in Italia, a causa di tante leggi inefficaci e per l’eccessiva lunghezza dei tempi di definizione dei processi (nel nostro sistema penale il giudizio di appello andrebbe eliminato) e non per colpa di un presunto permissivismo della magistratura italiana che, come si sa, applica esclusivamente le leggi che il Parlamento produce. In tal modo delinquenti di ogni specie possono consumare qualsiasi attività illecita, consapevoli di non incorrere in sanzioni penali certe. Non è un caso che i reati contro il patrimonio sono in netto aumento: quasi 11000 furti nel nostro distretto. Preme sottolineare che molti reati contro il patrimonio sono perpetrati da minorenni che sono pronti ad eseguire il delitto per pochi euro. Emerge ancora una volta l’esigenza di prevenire il disagio e la devianza minorile che si segnala nei comuni di Gela e Riesi ma l’ufficio provinciale scolastico di Caltanissetta con le proprie decisioni, è andato nella direzione opposta, nominando nelle aree a rischio, coordinatori degli osservatori locali di.sco, dirigenti scolastici di prima nomina che non conoscono la realtà territoriale in cui operano, in quanto provenienti da altre province. A tal proposito va ricordato che il contrasto alla devianza minorile non compete soltanto alle forze dell’ordine ma anche agli enti locali e alla scuola (in particolare a quella primaria) che devono abbandonare la prassi degli interventi settoriali e scoordinati e fare sistema, per eliminare le condizioni negative che alimentano in seguito solo la devianza. La criminalità si avvantaggia anche dalla collaborazione di tanti laureati e/o dirigenti collusi o contigui, allo scopo di travestire l’organizzazione di potere legale e farla muovere con ufficialità in tutti i salotti buoni della società. Di conseguenza nella P.A. (scuola compresa) possono esistere pratiche, dai contorni oscuri (intrise di falsità ideologica), per favorire parenti o amici o realizzare illeciti profitti. Senza controlli, purtroppo, crescono le tensioni, le vittime, le ingiustizie, i poteri criminali e i reati contro la P.A., in primis corruzione ed abuso di ufficio. Pertanto sarebbe auspicabile, vista la presenza in Provincia della Commissione Parlamentare Antimafia, una seria riforma dei reati contro la P.A., introducendo la figura dell’agente provocatore e confiscando i beni del corrotto o di chi abusa delle proprie funzioni, scrivendo atti pubblici su presupposti falsi, per avvantaggiarsi o procurare danni a terzi.
Il segretario generale provinciale SILP CGIL
Davide CHIARENZA

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