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Cittadino nisseno segnala: guardrail potenzialmente assassino in via Candura a Caltanissetta

Redazione

Cittadino nisseno segnala: guardrail potenzialmente assassino in via Candura a Caltanissetta

Sab, 28/02/2015 - 11:28

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DSCN0913CALTANISSETTA – Ritorno a segnalare a codesta Amministrazione l’’esistenza di un nuovo potenziale pericolo per gli automobilisti e motociclisti che percorrono la via S. Candura di Caltanissetta in direzione di Delia. Nel tratto immediatamente dopo il campo sportivo, sul lato destro, di recente è stato  realizzato l’’innesto con la nuova stradella che conduce al centro rifugiati di Pian del Lago. Ritengo che l’’opera sia stata realizzata per consentire una via di emergenza per l’’entrata e l’’uscita dal cento di accoglienza. Visionando lo stato dei luoghi si evidenzia che l’’automobilista che proviene da Caltanissetta, talvolta anche a forte velocità, nonostante l’’obbligo di non superare i 50 kmh, tende ad andare dritto verso la barriera guardrail, collocata tra la via Candura  e la stradella sopra menzionata, con le conseguenze gravi che ne possono derivare a seguito di eventuale urto. Come si può costatare dallo scatto fotografico allegato, la zona interessata è priva di segnaletica orizzontale. Per tale segnaletica sull’’asfalto occorrerebbe la collocazione di dispositivi, come chiodi, inserti e simili, da installare a raso della pavimentazione e sporgenti al massimo 3 cm.  La serie di chiodi a larga testa o d’’inserti possono essere realizzati con qualunque materiale, purché approvati dalle norme e idonei per visibilità, durata e antiscivolosità, atti a rendere visibile il tracciato sulla carreggiata. Per la segnaletica verticale occorrerebbe la collocazione di un cartello indicante l’’andamento della strada principale, con l’’aggiunta dei  delineatori di margine della carreggiata. In alternativa a quanto sopra,   e solo in via provvisoria, si possono collocare anche transenne mobili con pannelli catarifrangenti di colore rosso e bianco.   La collocazione della barriera di metallo, che noi chiamiamo “guardrail”, rappresenta un pericolo mortale per chi viaggia su due ruote, perché un corpo libero che finisce contro la protezione attuale può subire lesioni mortali. Per i motociclisti, quindi, una banale scivolata può causare conseguenze letali. Per il caso in questione la soluzione tecnica esiste: collocazione di un guardrail di nuova concezione che prevede una fascia in materiale plastico o gomma, più deformabili del metallo, di colore giallo per una maggiore visibilità che copre la parte bassa della barriera in modo da evitare punti con spigoli e lamiere taglienti in modo da facilitare lo scivolamento dopo l’impatto. E’ noto, e le statistiche rivelano che in caso d’incidente, le lesioni mortali alla colonna vertebrale non avvengono con il primo impatto, ma dopo la caduta, quando il motociclista è sbalzato dalla moto colpendo le strutture di metallo ai lati della strada o infilandosi sotto la barriera. Faccio presente che in molti casi i guardrail “assassini” hanno portato perfino alla condanna dei progettisti per omicidio colposo.

Propongo quanto sopra all’’attenzione del signor Sindaco, dott. Giovanni Ruvolo e all’’Assessore alla vivibilità e viabilità dott. Alberto Amedeo Falci, nonché al Comandante della Polizia Municipale dott. Maurizio Parisi, affinché possano esaminare l’’opportunità della eliminazione del guardrail potenzialmente “assassino”.

  Cordialmente

28 febbraio 2015        Angelo Sole

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