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Una lettrice: “Vorrei tanto sapere chi è che gestisce il mio museo archeologico….”

Redazione

Una lettrice: “Vorrei tanto sapere chi è che gestisce il mio museo archeologico….”

Mer, 03/09/2014 - 17:15

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imageCALTANISSETTA – Sono una ex cittadina nissena, purtroppo, o forse no…. Sono anche morbosamente legata a quella che considero la mia città, per non parlare poi della mia bella Sicilia: guai a chi mi dice “Non si sente più molto il tuo accento siciliano!” Anche quest’anno ho trascorso parte delle mie vacanze a Caltanissetta, con mio marito. Un’assolata Domenica di Agosto ci rechiamo all’Abbazia di Santo Spirito per partecipare alla Messa. Terminata la funzione religiosa decidiamo, io e mio marito, di fare una passeggiata verso il museo archeologico, che, perché no, abbiamo intenzione di visitare. Lungo la strada da Santo Spirito al Museo incontriamo delle simpatiche e dolcissime vecchiette che, dotate di coroncina canonica, recitano in Santo Rosario, poi, a seguire, cumuli di immondizia di ogni genere. Eccoci qui, dinanzi l’entrata del museo archeologico, ove, sul cancello, campeggia una targa in plastica, mangiata dal sole, con su raffigurata la mia Trinacria, appena sotto gli orari e i giorni di apertura. Fantastico, Domenica aperto fino alle 19,00. Domenica era Domenica ed erano le 18,35, quindi via, si va! Sulla soglia due uomini, galantuomini di certo, sulla mezza età, uno alto e magro, l’altro basso e panciuto, simpatici a vedersi. Dico galantuomini, eh!Li hanno messi li, prendono lo stipendio da impiegato, mantengono la loro famiglia, portando onestamente il pane a casa, li hanno messi li. Ah! Forse non prendono lo straordinario, quindi fanno attenzione a non attardarsi oltre l’orario previsto, giustamente! Chiedo: “E’ aperto il museo?” In coro e contemporaneamente i due rispondono “ SI, No” “Cioè, si affretta a spiegarmi il panciuto , è aperto ma tra poco si chiude, quindi non stacchiamo più biglietti; lo sa, lo dico per voi, poi se entrate dovete subito uscire!”: La spiegazione, abbastanza convincente per altro, mi sembra logica e razionale, quindi, alzo le spalle, volto i tacchi e faccio per andarmene. Poi chiedo “ ma sono previste visite guidate?” Mi risponde “ No, No!”. Il museo archeologico di Caltanissetta, per chi non lo sapesse, ha dei pezzi davvero unici. Ora vi racconto un’altra storia. Io sono laureata in conservazione dei beni culturali, con 110/110 e lode, ho lavorato in diversi musei la cui gestione è stata data in appalto a cooperative specializzate nel settore. Attualmente lavoro al museo di Vasto, in provincia di Chieti. Pur essendo un bel museo, quello di Vasto, è molto più piccolo ed espone pezzi di valore nettamente inferiore rispetto a quelli del museo di Caltanissetta. Il Museo di Vasto è aperto d’Inverno Sabato, Domenica e Festivi, d’Estate dal 16 Giugno al 31 Agosto, tutti giorni fino a Mezzanotte. D’inverno si cerca di vivacizzare la situazione proponendo alle scuole laboratori didattici. Io e le mie colleghe, tutte laureate in conservazione dei beni culturali, veniamo pagate 7,00 euro l’ora, anche lavorando fino alle 24,00, ed anche il 25 Dicembre; lo straordinario è calcolato solo dopo le 24 ed è di 1,90 euro l’ora. Ogni anno contattiamo le scuole della provincia e ci inventiamo sempre nuovi laboratori. Ah, spesso, ci tocca anche dare una pulita ai wc. Ora, non è che io abbia qualcosa contro i galantuomini suddetti, li hanno messi li! Non credo di essere neanche migliore di loro, ma più preparata si, sicuramente. Penso anche di essere in grado di gestire meglio di loro un museo archeologico, e di certo non sto attenta alla mezz’orata in più. Ma questa Regione Sicilia cosa vuol fare? Farci mantenere questi galantuomini per sempre, spingendo a mettere le mie competenze a disposizione di altri? Il signor Crocetta e tutti i quaquaraqua che si sono succeduti e si sono mangiati questa terra, che credono? Questa “buttanissima”, amatissima, odiatissima Sicilia non è roba loro! Vorrei tanto sapere chi è che gestisce il mio museo archeologico…. Chi è quel dirigente scienziato della soprintendenza e della Regione, che dopo essersi catafottuti loro un lauto stipendio, hanno messo li quei galantuomini di cui sopra, a scaldare la sedia, garantendo loro uno stipendio con ferie e malattia pagate, e costringendo me, a 33 anni a scappare dalla mia terra, dalla mia città? Vorrei tanto chiamarli per nome e cognome questi dirigenti scienziati! Se queste personeavessero ancora un briciolo di dignità, se, guardandosi la mattina allo specchio, riuscissero a non schifarsi di se stessi, di ciò che rappresentano, allora dovrebbero rispondere alle mie domande. Ma non sarà così, lo so purtroppo, esistono gli uomini  e i quaquaraqua, e loro sono quaquaraqua. Li hanno messi li, anche loro, i quaquaraqua.

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