Rio de Janeiro – Mondiali, oggi si parte. Il gran giorno e’ arrivato: sembra un Mondiale su misura per il Brasile, anche se le contestazioni popolari contro il governo per le spese eccessive per il calcio e non per i problemi di tutti i giorni, comprometteranno in qualche modo la tranquillita’ della manifestazione. Tecnicamente, l’impressione e’ quella di un campionato molto “europeizzato” come temono i brasiliani, i cui giocatori sono quasi tutti impegnati nel Vecchio Continente. Il favorito e’ il Brasile, che ha una “rosa” poderosa e l’anno scorso, in Confederations Cup, ha palesato gia’ le proprie intenzioni. Non si tratta del solo Neymar, ma di tutta la squadra di Felipao Scolari che ha assi del calibro di Thiago Silva, Paulinho, Oscar. Anche se forse il Brasile, con l’europeizzazione del proprio gioco ha perso la fantasia dei tempi di Garrincha, Pele’ ecc. , resta la squadra da battere perche’ avra’ a favore clima, tifo e simpatie generali. Al secondo ci sarebbe la Spagna perche’ e’ campione uscente, ha una superiorita’ in Europa, dimostrata ampiamente in Champions League (primo e secondo posto a Real e Atletico) in Europa League (Siviglia vittorioso) . La Nazionale di Del Bosque ha uno stile di gioco gia’ consolidato e giocatori come Iniesta, Ramos, Xabi Alonso e lo stesso “brasiliano” Diego Costa (se stara’ bene), in grado di fare la differenza. In una ipotetica start line al terzo posto c’e’ l’Argentina. A parte Messi, nella squadra di Sabella, ci sono campioni come Di Maria, Mascherano, Higuain, Aguero, Palacio, Lavezzi. Per il quarto posto Uruguay (Cavani, Caceres, Suarez se ce la fara’), Germania (Neuer, Muller, Podolski, Schweinsteiger) e Olanda, quantunque abbia perso Strootman e Van der Vaart: con assi come Van Persie, Robben, Sneijder puo’ ripetere il secondo posto ottenuto in SudAfrica. La sorpresa potrebbe essere il Belgio che ha fatto benissimo nel girone di qualificazione e puo’ contare su giocatori del livello di Mertens, Eden Hazard, Fellaini. Fra le squadre in grado di andare lontano ci sta benissimo il Portogallo (se Cristiano Ronaldo sara’ al meglio fisicamente), il Cile (Vidal, Sanchez), la Colombia che pero’ ha perso Valencia e qualche altro titolare, ma ha Cuadrado e Guarin. L’Italia merita un discorso a parte. Il forfait di Montolivo, una serie di risultati poco brillanti, i problemi ambientali, potrebbero compromettere le possibilita’ degli azzurri. Eppero’ anche in Germania non eravamo favoriti eppure l’Italia vinse il Mondiale.Alcuni di quei campioni costituiscono ancora l’architrave della formazione azzurra: Buffon, Barzagli, Pirlo, De Rossi. C’e’ poi qualche incognita come Balotelli e Rossi. Dall’Africa potrebbe arrivare una outsider da prendere seriamente. Basta vedere la rosa della Costa d’Avorio (Drogba, Toure, Gervinho) o quella del Ghana (Asamoah, Muntari, i due Ayew) ci si accorge che si tratta di squadre di spessore. La Francia (senza Ribery), la Svizzera e la Russia di Capello stanno costruendo, ma giocatori come i blues Pogba, Varane, Benzema non sono i primi arrivati come Kerzhakov, Ignashevich, Berezutsky e gli elvetici Lichtsteiner, Rodriguez, Dezemaili, e Inler. Ci sara’ un’altra panchina “italiana”, quella di Zaccheroni che guidera’ il Giappone, che potra’ schierare gli Honda, i Nagatomo, Hasebe, Kagawa, tutta gente che ha esperienza internazionale. Il Messico ha vinto le Olimpiadi e potrebbe fare bella figura. Senza voler dimenticare nessuno, ma Inghilterra, Nigeria, Grecia, Croazia, Bosnia e Camerun meritano una citazione.C’e’ poi la schiera delle squadre di quarta linea” (Australia, Costa Rica, Ecuador, Honduras, Iran) che meritano attenzioni proprio perche’ sono delle incognite. (AGI) .
Mondiali, al via la kermesse Si parte con Brasile-Croazia
Gio, 12/06/2014 - 08:35
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