Salute

Condannato per abuso d’ufficio, il sindaco di Agrigento Marco Zambuto si dimette: “Il grande amore per la mia città mi porta a fare questa scelta”

Redazione

Condannato per abuso d’ufficio, il sindaco di Agrigento Marco Zambuto si dimette: “Il grande amore per la mia città mi porta a fare questa scelta”

Ven, 13/06/2014 - 12:59

Condividi su:

marco-zambuto-600x300AGRIGENTO – “Il grande amore che ho per questa città oggi mi porta a fare una scelta, la scelta di continuare ad amare Agrigento: ho deciso di dimettermi da sindaco. Questa funzione va svolta senza ombre e senza macchie. Per il grande rispetto nei confronti dell’istituzione che si rappresenta”. Lo ha affermato il primo cittadino Marco Zambuto, questa mattina, nel corso di una conferenza stampa convocata all’indomani della condanna a due mesi e 20 giorni per abuso d’ufficio. Al primo cittadino veniva contestato di avere assegnato degli incarichi in maniera illegittima, nella qualità di presidente della Fondazione “Pirandello”, a beneficio di alcuni professionisti nell’ambito della Sagra del mandorlo in fiore del 2012 e di avere acquistato spazi pubblicitari da Publikompass – pubblicati poi dal quotidiano “La Sicilia” – che in realtà piuttosto che promuovere la manifestazione sarebbero serviti a promuovere l’attività politica del primo cittadino.

La condanna di Zambuto è stata inflitta, quindi, solo per la vicenda Publikompass, mentre per tutte le altre l’assoluzione è stata piena.

“Sono stato condannato – ha affermato Zambuto all’incontro con la stampa – solamente per un capo di imputazione, contro i quattro originariamente contestati. Questo capo d’imputazione, riguardante l’affidamento di una campagna pubblicitaria a danno della Fondazione, mi ha sorpreso molto. Non sta nè in cielo e nè in terra. Sono stato avvicinato da un agente pubblicitario. Nient’altro. Un semplice incontro dinnanzi la porta del Municipio. Ed è questo il fatto per il quale oggi mi vedo condannato. Non c’è stato alcun pagamento. Neanche un euro è uscito dalle casse del Comune per questo servizio. Farò appello perchè questa condotta contestatami venga riconosciuta assolutamente come non costitutiva di fatto doloso. Io non ho cercato nessuno. E’ stato l’agente pubblicitario a cercarmi. Proprio per questo la sentenza mi lascia sorpreso”.

“La Fondazione non è stato un contributificio. Perché ritengo che rispetto alla vicenda iniziale occorre la massima chiarezza e conoscenza. Non c’è stato alcun sperpero di denaro pubblico. Vengo condannato per una pagina di giornale. Ho fatto tutto quello che dovevo fare, con grande amore, sacrificio e passione, esponendomi anche a rischi per i quali oggi pago il conto. L’unico mio interesse era quello di salvare il teatro. Per la Sagra? Ho dovuto fare scelte con grande amore per la mia città. E sono pronto a rifarlo” ha aggiunto il primo cittadino.

“Abbiamo dovuto pagare il prezzo altissimo di una città che rischiava di andare contro il dissesto. E per questo sono fortemente orgoglioso, perché abbiamo salvato una città dal disastro finanziario. Ci siamo impegnati anche per altri servizi, come la depurazione, caricandoci grandi responsabilità e grande indirizzo sul piano politico, facendo sì che questa vicenda si sbloccasse. Ho onorato il mio impegno con la città senza essermi arricchito, senza aver preso un euro in più, con il massimo di rispetto per la mia città”.  (Fonte agrigentonotizie.it)

banner italpress istituzionale banner italpress tv