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Marianopoli, l’Amministrazione: “Il presidente del consiglio comunale, arrogante e favorevole ai due consiglieri di minoranza”

Redazione

Marianopoli, l’Amministrazione: “Il presidente del consiglio comunale, arrogante e favorevole ai due consiglieri di minoranza”

Lun, 14/04/2014 - 17:49

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comune di marianopoliMARIANOPOLI – C’è voluta la richiesta dei capigruppo consiliari S. Noto, M.A. Vullo e R. Schifano, di un Commissario ad acta per imporre al Presidente del Consiglio il rispetto dello Statuto comunale.

Finalmente ha convocato, ovviamente “motu proprio” e senza sentire nessuno e, quindi ancora una volta senza garbo e sensibilità istituzionale, il Consiglio Comunale per il giorno 17.4.2014 inserendo però all’ordine del giorno tutti gli argomenti richiesti dal Sindaco. Di questa triste vicenda resterà comunque il suo puerile tentativo di mascherare il suo abuso di potere.

Infatti in una nota indirizzata agli Organi Regionali di Vigilanza scrive che aveva convocato per il 2 e il 3 aprile il Consiglio Comunale con i punti all’ordine del giorno richiesti dal Sindaco e che la seduta era andata deserta a causa dell’assenza dei consiglieri di maggioranza. Omettendo volutamente e falsamente di specificare che aveva convocato il Consiglio Comunale per il 2 aprile pur essendo a conoscenza che il Segretario comunale sarebbe stato assente e che all’ordine del giorno non inseriva quattro proposte del Sindaco ed, in particolare, l’adeguamento dello Statuto comunale che avrebbe dovuto prevedere la possibilità di revoca del Presidente del Consiglio. Ma ancora più grave è avere omesso di dire che tre capigruppo su quattro, con due distinte note, e dopo avere aspramente e duramente criticato il suo operato non in linea con le disposizioni normative e regolamentari, lo diffidavano formalmente a revocare la convocazione del Consiglio stante la palese illegittimità della stessa in quanto aveva apertamente violato l’art. 29 del predetto Statuto.

Quindi il mancato svolgimento della predetta seduta consiliare è da addebitare esclusivamente alla sua arroganza tesa anche a soddisfare le aspettative dei due consiglieri di minoranza che avrebbero potuto imbastire una sterile e inutile polemica sull’assenza della maggioranza.

Non è la prima volta che il suddetto Presidente si ostina a convocare Consigli, contro il parere dei Consiglieri e del Sindaco, andati puntualmente deserti. Per ciò l’Amministrazione sta valutando l’opportunità di inviare tutti gli atti del suo operato alla Corte dei Conti per la verifica di danni erariali.

In parole più povere un potere attribuito dalla legge per far funzionare le Istituzioni è utilizzato al contrario per metterle in difficoltà, per ampliare la propria visibilità e per alimentare il teatrino della politica politicante senza considerare lo spreco di denaro pubblico.

Una inammissibile e inaccettabile protervia del potere contraria allo spirito di servizio che deve animare tutti i rappresentanti dei cittadini, ancora di più nel caso che ci occupa, nella considerazione che la carica ricoperta deve essere esercitata in modo assolutamente super partes. In altri termini deve dirigere il dibattito consiliare con rispetto, equilibrio e imparzialità, senza provocazioni e prevaricazioni e soprattutto senza assumere posizioni politiche critiche nei confronti dell’Amministrazione in quanto rappresentante istituzionale.

 L’Amministrazione Comunale

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