CALTANISSETTA – Una dote dei politici nisseni e dei vari appartenenti alle liste civiche, che ormai nascono numerose come i funghi, è la lungimiranza cinematografica. Proviamo a delineare il concetto. Questa notte, l’Oscar come miglior film straniero è stato assegnato a “La grande Bellezza” di Paolo Sorrentino, ma già da mesi nel capoluogo nisseno, in vista delle elezioni amministrative del maggio 2014, i maggiori partiti politici sono impegnati nel recitare “La Grande…. incertezza”. Nessuno riesce a trovare il candidato giusto, una serie di rinvii e ‘bla bla’ in politichese che, a dir poco, lasciano basiti.
Gli unici che hanno rotto gli indugi, in maniera chiara, netta e nitida sono stati, dapprima Michele Giarratana, sostenuto da Caltanissetta Protagonista e poi il Movimento 5 Stelle che, nonostante sia tacciato dai media nazionali di poca democraticità interna, ha messo in atto la strategia più semplice: programma ed elezione, tramite meccanismi interni, di un candidato a sindaco, Giovanni Magrì. A loro, adesso, si è aggiunto Gioacchino Lo Verme di Alternativa Civica Liberale, maxi cartello composto di “Diversi Insieme”, “Cittadini Liberi”, “Officina Politica Nissena”, “Salvare Caltanissetta”, “Grandi Elettori” ed “Il Pungolo”.
Per il resto, silenzio assordante. L’elemento maggiormente curioso e, per certi versi, interessante è che partiti di destra (FI e NCD), di sinistra (PD), di centro (UDC) e “Polo Civico”, continuino a inviare comunicati stampa con i quali annunciano di rinviare la scelta del candidato. Sembra la storiella del tizio, un po’ grassoccio, che sceglie di mettersi a dieta ed esclama “Lunedì inizio”: questi grandi gruppi politici sono in attesa del loro lunedì.
Altro elemento degno di riflessione è il contenuto di taluni comunicati stampa nei quali tutti unitamente ed indistintamente affermano, ….vogliamo un programma condiviso e valido, e poi scegliamo il candidato. Ci permettiamo di svolgere una notazione, noi che non siamo esperti di politica ma legati a pensieri più semplici e ‘popolari’, se una formazione politica dispone di un programma elettorale valido e pieno di soluzioni per problemi della città, dovrebbe essere non determinante il nome del candidato sindaco. Il programma dovrebbe fare la “differenza”! Invece il fatto che tardino a scegliere il nome del candidato, induce a pensare che vogliano puntare tutto sul nome!
Altro convitato di pietra è il “programma elettorale”. Entità metafisica con sembianze divine, una sorta di verità rivelata, della quale tutti parlano ma che nessuno mette in campo o del quale vuole discutere, e come il cane che si morde la coda, si torna a parlare di nomi, nomi, nomi. Le premesse di questa campagna elettorale, allo stato attuale, non sono incoraggianti ma come usano dire e scrivere i maggiori partiti cittadini, stiamo discutendo, valutando, vedremo.
Un po’ come accade ai colloqui di lavoro: esaminano il curriculum e poi affermano “Vi faremo sapere”. Nulla esclude che i nisseni, probabilmente stanchi di certe telenovele, a maggio siano loro a dire ai politicanti di mestiere… “Vi faremo sapere”.


