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Caltanissetta, sit-in dei pakistani del Panjab in prefettura:”Siamo discriminati”

Michele Spena

Caltanissetta, sit-in dei pakistani del Panjab in prefettura:”Siamo discriminati”

Sab, 16/11/2013 - 14:30

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imageCALTANISSETTA – Un Sit-in di protesta di 250 pakistani provenienti dal Panjab, intorno alle 13:00, si è svolto dinanzi la prefettura del capoluogo nisseno. Hanno deciso di lasciare la struttura di Pian Del lago e manifestare contro alcune decisioni della Commissione Territoriale Status Rifugiati che a otto di loro ha negato la protezione internazionale. Con cartelli hanno dato voce alla loro protesta sotto l’occhio vigile di Polizia, Carabinieri e Vigili Urbani. La manifestazione ha attratto anche molti studenti che al consueto suono della campanella, delle 13:15, sguarnivano le aule dell’ITCG “Mario Rapisardi”.
Un rifugiato ha spiegato con dovizia di particolari le ragioni della protesta in un improvvisata conferenza stampa. “I pakistani del Panjab (regione posta a cavallo della frontiera tra India e Pakistan) aspettavano da oltre un anno: alcuni  hanno atteso nella struttura, altri ricoverati presso lo stadio Pian Del Lago 2 il complesso “M. Cannavò”. Aspettavamo lo status di protezione internazionale ed invece per i primi otto casi, l’esito è stato negativo. Perché a noi no e invece a pakistani di altre città o regioni sì? Perché questa disparità? Come sono verificate dalla commissione le diverse storie? Loro dicono che in Panjab non c’è guerra ma il conflitto esiste ed è terribile”.
imageLa vicenda, nei suoi complicati elementi burocratici, è stata sviscerata e ulteriormente spiegata da Primo Dirigente dottor. Michele Emma, della Questura di Caltanissetta, che ricopre l’incarico di Dirigente la Divisione Polizia Amministrativa, Sociale e dell’Immigrazione: “Stamani 250 pakistani hanno deciso di manifestare il loro dissenso avverso le decisioni della Commissione Territoriale Status Rifugiati che per alcuni di loro ha deciso di non riconoscere la protezione internazionale. Mentre per altre etnie quali somali, afghani, eritrei ed etiopi, è riconosciuta una protezione più ampia. Gli è stato spiegato che per ogni storia, ogni racconto che loro effettuano, la commissione decide sul caso singolo. Il fatto che per otto di loro sia stata una decisione negativa perché provenienti dal Panjab non vuol dire che per tutti sia la stessa cosa. Loro, preoccupati, perché in maggioranza provenienti dalla regione suddetta hanno inscenato questa protesta per sensibilizzare la Commissione Territoriale e l’opinione pubblica”.

Michele Spena

httpv://youtu.be/YniIYjouS8w

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