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Elezione Grasso, M5S grande tensione: “I nostri senatori piangono”

Redazione

Elezione Grasso, M5S grande tensione: “I nostri senatori piangono”

Sab, 16/03/2013 - 20:19

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ROMA  – “Sentiamo tutto il carico di questa responsabilità. In questo momento metà dei nostri senatori sta piangendo”, confida un parlamentare del Movimento 5 Stelle allontanandosi dall’emiciclo del Senato subito dopo aver votato. Un dettaglio che mette in evidenza le difficoltà che i grillini hanno dovuto affrontare in questa complicata giornata politica. La scelta di non sostenere ufficialmente l’ex procuratore antimafia Piero Grasso, poi eletto presidente del Senato, ha aperto una crepa nel MoVimento di Grillo. Proteste di alcuni senatori in aula. Critiche sul web. E alla fine alcuni senatori del M5S potrebbero aver votato il senatore del Pd ed hanno innescato un confronto duro, serrato.

Tutto inizia con la riunione del pomeriggio. E’ lo stesso Luis Alberto Orellana, senatore, che ammette: “Non c’è stata unanimità per decidere se votare Piero Grasso o mantenere la linea tenuta fino ad ora”. Una riunione turbolenta. Da cui provengono “applausi, ma anche urla e rumori”. E pugni sul tavolo: gesti che scalfiscono il monolitismo del MoVimento. Poco prima della fine della riunione, Rosario Petrocelli, eletto in Basilicata, abbandona l’incontro scuro in volto, senza rilasciare nessuna dichiarazione alla stampa. Ancora: qualche senatore uscendo, scuote ancora la testa e contesta la decisione. E anche la prossemica è rivelatoria. Si passa dal blocco compatto ai capannelli. Come quello che si riunisce proprio intorno a Orelliana durante lo spoglio: diversi senatori parlano in gruppo, in piedi in varie zone dell’emiciclo. Poi le indiscrezioni sulla decisione presa: per alzata di mano si sceglie di non votare Pietro Grasso. E non mancano le indiscrezioni: “Se vince Schifani quando torniamo a casa a noi siciliani ci fanno un mazzo tanto…”. E’ quanto avrebbe detto un senatore siciliano durante la riunione dei grillini. Poi l’ammissione: “Molti di noi hanno detto che voteranno Grasso”.

Proprio in rete si gioca per i grillini un’altra partita. Forse quella più importante per la loro ragione sociale. Su Twitter nasce un hashtag, #M5SpiùL che fa il verso al modo con cui Grillo chiama il Pd (PdmenoL). In definitiva, due le cose che vengono rimproverate ai senatori 5 Stelle: la mancanza di diretta streaming della loro riunione per decidere l’atteggiamento da tenere al ballottaggio, e la stessa indecisione di fronte alla scelta tra Schifani e Grasso. ”Uno è l’ex procuratore nazionale antimafia l’altro accusato di concorso esterno in associazione mafiosa. Scelta difficile, Beppe”. Ancora: “Oggi al Senato i grillini ci mostreranno il lato oscuro delle stelle”.

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