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La versione integrale del concerto The Doors Live At The Bowl ’68, in 300 cinema il 27 febbraio

Donatello Polizzi

La versione integrale del concerto The Doors Live At The Bowl ’68, in 300 cinema il 27 febbraio

Sab, 23/02/2013 - 18:42

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CALTANISSETTA – Per la prima volta sul grande schermo e solo il 27 febbraio, distribuito da Microcinema in 300 sale (a Caltanissetta al Bauffremont), la versione integrale del concerto The Doors Live At The Bowl ’68.

Registrato il 5 luglio del 1968 all’Hollywood Bowl di Los Angeles, il concerto è stato oggi rimasterizzato da Bruce Botnick, lo stesso fonico che all’epoca si occupò della registrazione su un otto piste a bobina, e che, grazie alla più moderna tecnologia, ha potuto ricostruire non solo il video integrale del concerto, ma anche garantire un miglioramento qualitativo senza precedenti con audio surround 5.1.

Sarà, quindi, possibile vedere un concerto cult che ha segnato la storia del rock e che comprende alcune tracce inedite come Hello I Love You, The WASP (Texas Radio And The Big Beat) e Spanish Caravan, grazie a un evento unico e sorprendente. “Si sente come se vi trovaste realmente in quell’Arena, sul palco assieme a noi“, sottolinea il tastierista Ray Manzarek. La nuova edizione del concerto comprende anche una ricca parte di contenuti extra e documentari tra cui interviste con la band, foto e contributi inediti di amici e addetti ai lavori. Una curiosità: sembrerebbe che un giovanissimo Harrison Ford sia stato uno dei quattro cineoperatori e facesse quindi parte di quel grande cast tecnico che contava tra gli altri lo storico fotografo dei Doors Paul Ferrara e lo sceneggiatore Frank Lisciandro. The Doors Live At The Bowl ’68, considerato dai critici come la miglior performance mai registrata in video da Morrison e soci, porta al cinema l’emozione di un concerto dal vivo, con immagini nitide e un audio perfetto, con le magiche note che vanno da Light My Fire a When The Music’s Over passando per Back Door Man e The End.

Quasi cinquanta anni dopo, la musica dei Doors e l’eredità che ha lasciato è influente più che mai. Non c’è mai stata una band che abbia così tanto rivoluzionato il rock e la società, e questo film concerto si rivolge sia ai più accaniti fan, che alle più giovani generazioni che potranno scoprire il mito dei Doors.

I BRANI CONTENUTI NEL FILM: SHOW START/INTRO – WHEN THE MUSIC’S OVER – ALABAMA SONG (WHISKY BAR) – BACK DOOR MAN – FIVE TO ONE – THE WASP (TEXAS RADIO AND THE BIG BEAT) – HELLO, I LOVE YOU – MOONLIGHT DRIVE – HORSE LATITUDES – A LITTLE GAME – THE HILL DWELLERS – SPANISH CARAVAN – HEY, WHAT WOULD YOU GUYS LIKE TO HEAR? – WAKE UP! – LIGHT MY FIRE – THE UNKNOWN SOLDIER – THE END

I DOORS

I Doors sono stati fondati nel 1965 da Jim Morrison (cantante), Ray Manzarek (tastierista), Robby Krieger (chitarrista) e John Densmore (batterista), e scioltosi definitivamente dopo otto anni di carriera effettiva nel 1973, due anni dopo la morte di Jim Morrison (avvenuta il 3 luglio del 1971). Sono considerati uno dei gruppi più influenti e controversi della musica rock, alla quale hanno unito con successo elementi blues, psichedelica e jazz. Molti dei loro brani, come Light My Fire, The End, Hello, I Love You e Riders on the Storm, sono considerati dei classici e sono stati reinterpretati da numerosi artisti delle generazioni successive. Secondo la RIAA i Doors hanno venduto 35 milioni di dischi solo negli Stati Uniti e 100 milioni di dischi nel resto del mondo. Tre studio album della band, The Doors (1967), L.A. Woman (1971) e Strange Days (1967), figurano nella lista dei 500 migliori album, rispettivamente alle posizioni 42, 362 e 407. Nel 1993, The Doors vengono inseriti nella Rock and Roll Hall of Fame. Il 24 agosto 1966 i Doors entrarono in sala di registrazione, ai Sunset Sound Recording Studios di Los Angeles, per registrare il loro straordinario album di debutto con Paul A. Rothchild, in veste di produttore.

Le session durarono sei giorni esatti, dopo di che Rotchild volò a New York con i master su nastri di mezzo pollice a quattro tracce per avviare un meticoloso lavoro di editing. Tra le canzoni incise durante le session del primo album figuravano Moonlight Drive e Indian Summer escluse dall’album.

Il 4 gennaio del 1967 venne dato alle stampe il loro primo album: The Doors, l’album si rivelò un vero capolavoro raggiungendo la seconda posizione nella classifica di Billboard secondo solo a Sgt. Pepper’s Lonely Hearts Club Band dei Beatles, mentre Light My Fire il 29 luglio 1967 raggiunse la prima posizione in quella dei singoli restandoci per 3 settimane, vendendo 1 milione di copie e aggiudicandosi il disco d’oro. Le registrazioni per il secondo album iniziano nel febbraio 1967 e terminano in agosto con Paul A.

Rothchild come produttore, nel frattempo i Sunset Sound si modernizzano passando da quattro a otto piste, il titolo dell’album è Strange Days che esce alla fine di settembre del 1967, e continua ad esplorare il genere dell’acid rock. L’album si rivela un degno successore del primo disco con canzoni come People Are Strange, Love Me Two Times, Moonlight Drive e When the Music’s Over che non fecero altro che rafforzare il valore e il successo del gruppo.

Nel luglio 1968 esce il terzo album dal titolo Waiting for the Sun, inciso negli studi di registrazione T.T.G. di Hollywood, tra febbraio del 1968 fino al completamento dell’album avvenuto nel maggio del 1968, tra le canzoni prese in considerazione per essere incluse nel disco e poi escluse all’ultimo momento figuravano la cover Gloria di Van Morrison e la lunghissima composizione teatrale di Jim Morrison Celebration of the Lizard. Nello stesso anno i Doors si apprestano a partecipare al loro primo tour europeo in programma per settembre con destinazione, Inghilterra, Germania, Olanda, Danimarca, e Svezia.

Nel 1969 venne pubblicato il quarto album della band The Soft Parade che rispetto ai precedenti non ottiene il successo sperato, il cambio di direzione musicale e l’inserimento nelle sezioni musicali di orchestre e strumenti a fiato non fanno altro che indebolire la musica che i fan dei Doors erano abituati ad ascoltare nei primi dischi. Il primo singolo estratto dall’album è Touch Me scritta da Robby Krieger che si piazza alla posizione numero 3 nella classifica dei singoli, mentre l’album raggiunge la posizione numero 6.

Con la pubblicazione del quinto album Morrison Hotel i Doors abbandonano il progetto intrapreso con l’album The Soft Parade e non fanno altro che tornare alle loro radici e al sound grezzo di garage blues band e ottengono migliori risultati con canzoni come You Make Me Real/Roadhouse Blues, mentre l’album raggiunge la posizione numero 4. Nello stesso anno esce il primo disco live del gruppo e cioè Absolutely Live inciso durante il Roadhouse Blues tour con concerti registrati tra luglio 1969 e maggio.

Nell’agosto del 1970 i Doors partecipano in quello che spesso viene definito l’ultimo dei grandi festival e cioè quello dell’isola di Wight, per un totale di cinque giorni di musica e con un pubblico che si aggira tra le 600.000 e le 700.000 persone e a cui presero parte artisti del calibro di Jimi Hendrix, The Who, Miles Davis, Emerson, Lake & Palmer, Jethro Tull, Joni Mitchell, Joan Baez e tanti altri. Per Jim Morrison e Jimi Hendrix saranno gli ultimi concerti prima della loro scomparsa: per il primo sarà l’ultimo in Europa, mentre per il secondo sarà uno degli ultimi prima della sua morte avvenuta due settimane dopo l’esibizione al festival dell’Isola di Wight.

L’ultimo album in studio con Morrison ancora in vita è L.A. Woman che è sicuramente da considerarsi l’album più blues dell’intera produzione, oltre che il testamento spirituale della band. Le registrazioni iniziano verso la fine del 1970 e si protraggono fino al completamento dell’album avvenuto in aprile del 1971; i singoli estratti dall’album furono Love Her Madly e Riders On The Storm, che si piazzarono rispettivamente alla posizione 11 e 14 nelle classifiche dei singoli, mentre l’album raggiunse la posizione numero 9. A questo punto Jim, avendo portato a termine il suo impegno con la casa discografica Elektra si sentì libero da qualsiasi vincolo contrattuale, e decise con la sua compagna Pamela Courson di partire prima per un viaggio in Marocco e poi di stabilirsi a Parigi.

Il 3 luglio del 1971, Morrison morì in circostanze mai del tutto chiarite; il suo corpo venne ritrovato privo di vita nella vasca da bagno del suo appartamento a Parigi, in Rue Beautrellis 17. Si concluse che fosse morto per arresto cardiaco, anche se successivamente venne rivelato che nessuna autopsia venne effettuata prima che il corpo di Morrison fosse sepolto al cimitero Père Lachaise di Parigi.

TRAILER UFFICIALE http://www.youtube.com/watch?v=si_e4JrmNLU

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