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Aria di crisi tra le file del centro sinistra? Il Sacco: “Una giunta nata sotto ricatto politico”

Redazione

Aria di crisi tra le file del centro sinistra? Il Sacco: “Una giunta nata sotto ricatto politico”

Sab, 26/01/2013 - 15:19

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Antonino Falzone, presidente dell'Associazione "Il Sacco in Movimento"

SAN CATALDO – Non si placano le voci su un possibile rimpasto nella giunta del sindaco Franco Raimondi, cosa che lui stesso comunque qualche giorno fa ha smentito categoricamente, al contrario di quanto fatto dai consiglieri di maggioranza che hanno continuato a “glissare” sull’argomento. Oggi sull’argomento interviene il Sacco in Movimento con un comunicato stampa che di seguito riportiamo:

“La sinistra reclama posti in giunta? I “tecnici” scelti da Raimondi stanno per fare i bagagli? Tutti e tre o soltanto uno o due di loro? Non sappiamo quanto di vero ci sia nelle indiscrezioni trapelate in questi giorni. Di certo le voci di corridoio (forse uscite direttamente dal Palazzo dello Spighe) sembrano avere il crisma dell’autenticità, almeno nella sostanza, dal momento che le beghe dell’ultima ora sono figlie di un’anomalia per così dire genetica di questa amministrazione. Che è nata sotto il segno del “ricatto” politico: senza un cuore né un’anima ma soltanto in forza dei numeri, dei quali deve per forza di cose rifletterne la freddezza, l’aridità ma anche la giustezza. Con l’accordo siglato al secondo turno (alle condizioni che conosciamo: 8 consiglieri in mano al vice – si fa per dire – sindaco), Raimondi ha dato testimonianza della sua concezione di impegno politico: vincere a tutti i costi. Così il primo cittadino, dopo avere tartassato i cittadini e dato prova brillante di immobilismo, è costretto a occuparsi della crisi politica piuttosto che di quella economica. La questione è semplice: la sinistra, che ha i numeri in consiglio, a differenza del sindaco, reclama le poltrone (anche se adesso, dopo avere alzato il tiro, potrebbe fare una mezza marcia indietro: nessuno vuole andare a casa!). Ebbene, che farà Raimondi? Si piegherà prima o poi alle (legittime) richieste dei suoi sostenitori oppure no? E’ disposto a sacrificare la propria storia politica di moderato? E’ pronto a seppellire lo scudo crociato per impugnare la falce e il martello? Si assumerà la responsabilità di caratterizzare la sua giunta come dichiaratamente e marcatamente “di sinistra”? Ma soprattutto: avrà l’onestà intellettuale di ammettere che del progetto civico da cui è nata la sua candidatura non rimangono neanche le briciole? Raimondi è a un bivio: passare alla storia cittadina come l’uomo disposto a tutto pur di indossare (e tenersi stretta) la fascia tricolore o come il sindaco che non è disposto a svendere i propri valori e la propria identità. Attualmente è un sindaco senza una propria maggioranza. Un sindaco nelle mani di altri. Ma di fronte ai gravi bisogni del paese il primo cittadino, prima che sia troppo tardi, ha il dovere di uscire dall’impasse: anche azzerando tutto e riconsiderando i rapporti di forza attraverso un progetto radicalmente nuovo”.

Antonino Falzone a nome del Sacco in movimento

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