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San Cataldo, positivi i dati sulla differenziata di “Cristo Re”.

Redazione

San Cataldo, positivi i dati sulla differenziata di “Cristo Re”.

Ven, 30/11/2012 - 12:35

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SAN CATALDO – La raccolta differenziata, con il sistema voluto fortemente dall’assessore Ilardo, non è un fallimento ma è una vittoria.

Sono stati resi noti – martedi 27/11/2012 – all’Ato CL1 e al Comune di San Cataldo i dati effettivi sui risultati della sperimentazione del quartiere Cristo Re, dati concreti e indiscutibili reperibili da chiunque ne facesse richiesta e sviluppati in funzione dei formulari e dei registri che ogni azienda o piattaforma deve possedere per legge.

In questi giorni sono state tante le polemiche, addirittura qualcuno assevera quasi con sicurezza che il sistema è stato fallimentare, ma tali affermazioni si basano su dati errati, su calcoli inesatti. Affermazioni non basate su una accurata ricerca dei dati e date soltanto per denigrare l’operato della precedente amministrazione.

La convenzione stipulata con l’Ato aveva come obbiettivo di raggiungere in soli due mesi il 15% del rifiuto differenziato con tre scarrabili in un quartiere pilota (Cristo Re), e grazie alla grande sensibilità dei cittadini che hanno aderito al progetto si sono raggiunte percentuali superiori.

Nel settembre 2011, all’inizio dell’attivazione del progetto, sono state distribuite 450 schede con codice a barre, identificative dell’utente, e nel giro di pochi mesi, su richiesta di altri cittadini, le schede distribuite sono state circa mille. Di queste schede ne sono state attivate 690.

La città di San Cataldo produceva, nel settembre 2011, circa 28.000 kg al giorno di rifiuti indifferenziati che per una popolazione di 23.318 abitanti corrispondono a 1,20 kg al giorno per utente.

Dai dati del Ministero dell’Ambiente si evince che ogni utente produce in media 450 kg all’anno di rifiuti indifferenziati e dividendo tale dato per 365 giorni si hanno 1,23 kg al giorno per utente, tale dato è in linea con i dati effettivi del comune di San Cataldo.

Su 690 schede attive si configurano circa 1.788 abitanti, considerato che su 23.318 abitanti l’ATO invia circa 9.000 bollette, quindi 23.318: 9000 = x : 690 da cui x= (23.318*690)/9000 = 1.788 utenti.

Quindi la quantità totale di rifiuto indifferenziato prodotto dagli utenti attivi del progetto sarà di

1788 utenti x 1,20 Kg/giorno = 2145,6 kg/giorno di rifiuto indifferenziato.

La sperimentazione, nel quartiere “Cristo Re” è durata 10 mesi con un totale di prodotto differenziato pari a 51.530 kg di vetro, 39.640 kg di plastica, 85.160 kg di carta per un totale complessivo di 176.330 kg. di rifiuto differenziato.

I 1.788 utenti in 10 mesi (300 giorni) avrebbero raggiunto senza differenziare :

2.145,60 kg x 300g = 643.680 kg di rifiuto da portare in discarica.

Se 643.680 kg è il 100% di rifiuto totale che i 1.788 utenti avrebbero prodotto in 300 giorni, e 176.330 Kg è il totale differenziato che gli stessi utenti hanno prodotto, con una semplice proporzione si può calcolare la percentuale di raccolta differenziata raggiunta:

643.680 : 100 = 176.330 kg : x

x= (176330 x 100)/643.680= 27,39%

Il dato calcolato, quindi, si è rivelato notevolmente al di sopra delle aspettative.

Ricaviamo adesso i costi prendendo come base i dati del piano di gestione dei rifiuti solidi urbani regionale:

Costo totale del servizio indifferenziato:

407,24 €/tonnellata = 0,40724 €/Kg

Quindi se il rifiuto differenziato fosse andato a finire in discarica il comune di San Cataldo avrebbe speso:

176.330 kg x 0,40724 €/Kg = 71.808,63 €

Costo totale del servizio di raccolta differenziata dallo scarrabile:

240,00 €/tonnellata = 0,240 €/Kg

Quindi considerando la quantità di differenziata raccolta avremo:

176.330 kg x 0,240 €/Kg = 42.319,2 €

In definitiva si è avuto un risparmio di

71.808,63 € – 42.319,20 € = 29.489,43 €

A questo dobbiamo aggiungere il corrispettivo CONAI pagato al Comune per la quantità di differenziata raccolta che per

176.330 kg tra carta, plastica e vetro è di 15.776,66 €

Sommando le quantità ricavate avremo un risparmio di

29.489,43 € + 15.776,66 € = 45.266,09 €

per 690 schede equivalenti a circa 1788 utenti in soli 10 mesi con tre scarrabili.

Alla luce dei dati reali, quindi, il progetto sperimentale ha dato ottimi risultati in termine di percentuale ed inoltre risulta una anticipazione della nuova tassa TARES che stabilisce che: “Il tributo è corrisposto in base ad una tariffa commisurata all’anno solare e alle quantità e qualità medie ordinarie di rifiuti prodotti per unità di superfici”.

Inoltre, per le zone in cui non è effettuata la raccolta, il tributo è dovuto in misura non superiore al 40% della tariffa da determinare, anche in maniera graduale, in relazione alla distanza dal più vicino punto di raccolta. (Art. 14 del D.L. 201/2011 con decorrenza 1/1/2013).

Le polemiche nate in questi giorni sono dunque infondate e oltre a non avere tenuto conto dei dati reali non sono state supportate da calcoli, ma da mere supposizioni.

Dire che il progetto è fallimentare senza aver fatto partire ancora un progetto concreto per un confronto è ingiusto, la gente è stanca della politica del non fare, bisogna avere rispetto per coloro che hanno lavorato e hanno creduto in un progetto.

I cittadini si sentono delusi nel momento in cui pagano la TARSU in maniera esagerata rispetto a città del Nord Italia che praticano la differenziata per avere un servizio scadente. Dall’esperienza del nostro progetto si è evidenziato che I CITTADINI SONO MOLTO SENSIBILI ALL’AMBIENTE e LO HANNO DIMOSTRATO MENTRE CERTI POLITICI NON LO SONO.

Se avessimo distribuito 9.000 schede, tante quante sono le bollette distribuite su tutto il territorio Comunale dall’ATO, il risparmio complessivo in dieci mesi sarebbe stato di :

1.788 ab : 45.266 € = 23.318 ab : x

X= (23.318 x 45.266)/1.788 = 590.331,42 € (cinquecentonovantamilatrecentotrentuno/42)

con una differenziata di circa il 27,39 % .

A soli tre mesi dall’attivazione del progetto, dopo avere capito che il risparmio sarebbe stato notevole, come si evince dal dato sopracitato – circa 600.000 € in dieci mesi su tutto il territorio, l’ assessore Ilardo chiedeva all’ATO l’ampliamento su tutto il territorio del progetto e l’apertura di un centro di raccolta comunale per i commercianti per aumentare la percentuale di raccolta differenziata.

Se i sopracitati dati o calcoli vengono reputati errati dall’attuale classe politica, CHIEDIAMO che vengano fatti analizzare da tecnici qualificati, consulenti ecc. .

L’amministrazione precedente ha agito per il bene comune, in trasparenza, cercando di dare un servizio ottimale alla propria cittadinanza di cui anche loro ne fanno parte.

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