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Oasi della Cultura: lo Stabile Nisseno presenta agli addetti ai lavori “Le avventure di Pinocchio”

Redazione

Oasi della Cultura: lo Stabile Nisseno presenta agli addetti ai lavori “Le avventure di Pinocchio”

Mer, 28/11/2012 - 21:37

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CALTANISSETTA – Ha debuttato Martedì sera 27 Novembre, presso il Teatro Oasi della Cultura di Caltanissetta la nuova fiaba del Teatro Stabile Nisseno “Le avventure di Pinocchio”. La prima teatrale era rivolta ad un pubblico adulto composto per la maggior parte di addetti ai lavori come insegnanti e dirigenti delle scuole materne, primarie e secondarie della città e di tutta la provincia nissena, giornalisti, agenti dello spettacolo, registi di compagnie regionali, istituzioni pubbliche e private. La prima teatrale è servita infatti a far conoscere in anteprima l’opera teatrale che dal mese di Dicembre in poi sarà presente in parecchi teatri dell’isola, in molte rassegne di fiabe teatrali, oltre ai matinèe che saranno effettuati in quello che oramai è diventato dallo scorso anno, il teatro della compagnia nissena e cioè il Teatro Oasi della Cultura. La regista romana Cinzia Maccagnano, chiamata da Giuseppe Speciale per dirigere “Le avventure di Pinocchio” ha dato alla fiaba una veste un po’ diversa dalla consueta.
La capacità di immaginare rende la vita “come ci appare nei sogni”. Geppetto (Raimondo Coniglio) immagina il suo burattino “ma un burattino meraviglioso, che sappia ballare, tirare di scherma e fare i salti mortali” così crea Pinocchio interpretato magistralmente da Giuseppe Vancheri. E lui, burattino-bambino, apre i suoi occhi puri su un mondo sconosciuto e pieno d’insidie.
Gli spettatori, catturati dalle immagini, ancor prima che dalle parole, si ritrovano catapultati nei luoghi di quel mondo fantastico e verosimile che Pinocchio percorre a grandi passi, andando incontro alla conoscenza, crescendo e trasformandosi rapidamente e continuamente, come accade a ogni bambino. Pinocchio si lancia, con tutta la sua ingenuità e inadeguatezza, nel mondo degli adulti, scoprendo con stupore ciò che è “giusto” e ciò che è “sbagliato”.
Artigianali e fantasiosi elementi scenografici costruiti da Donatella Nesci e Sandro Caleca, coloratissimi personaggi con bellissimi costumi disegnati ed elaborati da Silvio Alaimo piombano sulla scena come nei sogni, deformati e illogici. Il Gatto e la Volpe (Teresa Calabrese e Simona Scarciotta), essenziali e ben delineati, più vicini all’umanità che al mondo animale, sono l’inganno e il raggiro; la Fatina (Ilaria Giammusso), a volte silenziosa osservatrice, come una madre amorevole, a volte maestra che insegna con gli stessi strumenti di gioco del bambino, è la guida sempre presente; il Grillo (Diletta Costanzo), incantatore disincantato, che con la leggerezza di un ballerino dice sempre la verità che chi preferisce illudersi non vuol sentire, è la coscienza inascoltata; Lucignolo (Adriano Dell’Utri), con la sua aria bohemien di ragazzo senza regole, è la seduzione di una vita facile, senza impegno, all’insegna del divertimento senza responsabilità. E poi Mangiafuoco sempre interpretato dal bravo Adriano Dell’Utri, uomo di spettacolo, insieme cinico e sensibile, è l’apparenza che inganna. E ancora, nella girandola di personaggi che turbinano senza sosta intorno a Pinocchio, Arlecchino (Selene Amico), Pulcinella (Ilaria Giammusso), Brighella (Giulia Frangiamone), Colombina (Simona Scarciotta), Medoro (Raimondo Coniglio), la Civetta (Giulia Frangiamone), il Corvo e la Faina (Selene Amico), il Contadino (Raimondo Coniglio), la Guardia (Giulia Frangiamone), il Domatore (Teresa Calabrese), i semi-asini e i semi-pesci. Tutti contribuiscono alla narrazione e all’azione in uno spettacolo che è, e vuole essere, corale, con le bellissime luci di Angelo Rizza, la fonica di Sandro e Rino Giglio. E su tutti la sapiente ed efficacia regia di Cinzia Maccagnano che ha curato pure le coreografie, la quale saputo dare con la sua professionalità e la sua esperienza quel tocco in più che ha fatto dire al pubblico presente: “non è la solita fiaba di Pinocchio” Tutti i personaggi alla fine, buoni e cattivi, sembrano essere in accordo affinché il percorso di Pinocchio si realizzi in tutta l’esperienza necessaria per renderlo consapevole. Non si ha mai la sensazione che davvero qualcuno remi contro, ma, anzi, che i personaggi “cospirino” affinché Pinocchio s’imbatta in tutte le difficoltà della vita, inducendolo a pensare e agire con la propria testa.
La recitazione agile, ritmica e molto fisica, quasi da commedia dell’arte, pur con toni a volte melodrammatici, e le atmosfere circensi e incantevoli, fanno della nuova fiaba del Teatro Stabile Nisseno uno spettacolo comico e poetico, onirico e concreto allo stesso tempo. Tutti d’accordo su questo e pubblico alla fine dello spettacolo tutto in piedi nel saluto finale agli attori.

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