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Luca Vullo: “I ragazzi dell’Istituto Penale per Minorenni raccontano la legalità in un corto”

Redazione

Luca Vullo: “I ragazzi dell’Istituto Penale per Minorenni raccontano la legalità in un corto”

Mer, 19/09/2012 - 14:24

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(Backstage "Un mu scurdavu" di Luca Vullo - Foto gentilmente concessa da Serena Di Caro)

CALTANISSETTA – La legalità raccontata da chi in passato l’ha infranta e adesso vuole riscattarsi e reinserirsi nella società. Il punto di vista dei ragazzi ospiti dell’Istituto Penale per Minorenni di Caltanissetta, protagonisti e artefici del cortometraggio “Un mu scurdavu” realizzato dal regista nisseno Luca Vullo. Un video frutto di un progetto condotto nei mesi scorsi dallo stesso Vullo all’interno dell’Istituto Penale per Minorenni, con lo scopo di stimolare le capacità e le attitudini dei giovani ospiti attraverso un laboratorio di ideazione, scrittura e realizzazione di un cortometraggio. Un corso finalizzato a fornire nuovi input e nuove strade per affrontare al meglio la vita “fuori dalla cella”.

“Un mu scurdavu” racconta i gesti quotidiani che i ragazzi compiono all’interno dell’Istituto, la loro necessità di privacy e al contempo il loro condividere sogni e speranze. E anche il duro impatto con la società al di fuori delle mura di cinta, la loro voglia di ricominciare una vita “pulita” contrastata, però, dalla realtà troppo spesso ostica e sfruttatrice. Inoltre, denuncia la mancanza di applicazione delle leggi che agevolano gli imprenditori ad assumere chi è tornato in libertà (“Legge Smuraglia” e “Salvo Fleres”).

Un cortometraggio caratterizzato da primi piani di chiavi che richiudono un labirinto di porte di sicurezza, di sguardi malinconici irrorati dalla voglia di libertà, di ragazzi in preghiera come se quelle orazioni fungessero da passepartout verso i luoghi di origine accanto alle proprie famiglie.

Il tutto scandito da un brano rap che fa da colonna sonora: un testo duro con una ritmicità coinvolgente, che esprime al meglio lo stato d’animo dei protagonisti, intitolato “Un mu scurdavu”, traccia estratta dall’album “Viaggi di Sabbia” della band GenteStranaPosse, che da anche il titolo al cortometraggio.

Protagonisti di “Un mu scurdavu” gli ex ospiti dell’Istituto Penale per Minorenni Giuseppe, Alessandro, Julian, Ninni, Mohamed, Andrea, Francesco. A far parte del cast anche Stefania Zigarella (operatore di progetto e comparsa), l’attore Rosario Petix (nel ruolo dell’imprenditore sfruttatore), il personale di Polizia Penitenziaria e in particolare il comandante di reparto Filippo Inserra, Luigi Carusotto e Vincenzo Lomonaco, il personale dell’Area Educativa e nello specifico Vincenzo Indorato, Maria Mercadante e Annalisa Arcoleo.

(Backstage "Un mu scurdavu" di Luca Vullo - Foto gentilmente concessa da Serena Di Caro)

“Questo cortometraggio racconta la nostra verità – ha dichiarato la direttrice dell’Istituto Penale per Minorenni di Caltanissetta Nuccia Miccichè -. Non abbiamo il pudore di dire quello che facciamo quotidianamente, e coltiviamo la speranza che per i nostri ragazzi, una volta usciti da qui, cambi finalmente in positivo il corso della loro vita”.

“Ringrazio la direttrice Nuccia Miccichè per avermi lasciato piena libertà di lavoro ed espressione”, ha sottolineato il regista Luca Vullo.

“Un mu scurdavu” è stato presentato martedì 18 settembre nell’aula polifunzionale “Carmelo Di Natale” dell’Istituto Penale per Minorenni di Caltanissetta, alla presenza, fra gli altri, di Luca Vullo, della direttrice dell’Istituto Nuccia Miccichè, del giudice Giovanbattista Tona, del consigliere comunale Oscar Aiello, di Stefania Zigarella operatrice del corso e attrice nel cortometraggio, e di Vincenzo Indorato educatore dell’Istituto e comparsa nel video. Alla presentazione hanno partecipato anche alcuni dei ragazzi ospiti dell’Istituto Penale per Minorenni, che hanno potuto visionare il lavoro svolto dai loro ex compagni, che adesso sono tutti in libertà.

Laura Spitali


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