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Lavoro, Torregrossa:”Saremo compatti a difesa dell’economia di Gela”

Redazione

Lavoro, Torregrossa:”Saremo compatti a difesa dell’economia di Gela”

Dom, 22/04/2012 - 07:20

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Raimondo Torregrossa

CALTANISSETTA  – “Il ‘caso Raffineria di Gela’ deve tornare alla ribalta nazionale e ci sono tutti i numeri per portarlo all’attenzione del Governo centrale: il Popolo delle Libertà di Caltanissetta si sta muovendo in questa direzione”. Con queste parole il deputato all’Assemblea regionale siciliana, on. Raimondo Torregrossa ha pianificato insieme al sindaco di Gela, un intervento deciso nel tentativo di intervenire sulla situazione occupazionale che si è profilata da quando la Raffineria ha annunciato la volontà di mettere in stand  by due linee produttive su tre. Del resto il ruolo propositivo del PdL di Caltanissetta su questa vicenda è stato dimostrato anche dall’interrogazione presentata al Ministero per lo Sviluppo economico dal deputato al Parlamento, Alessandro Pagano. “Saremo compatti – ha detto Torregrossa – a difesa del territorio di Gela che sta vivendo momenti di crisi profonda, non solo sul piano occupazionale ma anche su quello emotivo per i riverberi che la situazione sta producendo sull’umore e sulle prospettive per i giovani e per le famiglie. Gela non può perdere 500 posti di lavoro, che diventano un migliaio con l’indotto, né può pagare lo scotto delle scelte strategiche di un’azienda che da 50 anni trae profitti dal sito di Gela. In questo clima di disorientamento generale si innestano anche episodi di esasperazione di cittadini insoddisfatti che rappresentano tutta la precarietà sociale del momento e che ci fanno temere per episodi futuri di emulazione. Questo territorio e la provincia nel loro insieme hanno bisogno di stabilità per potere fronteggiare i contraccolpi della crisi nazionale che già si manifesta con il temuto taglio dei finanziamenti ai progetti che si fondano sull’utilizzo delle energie rinnovabili, come si paventa per la società Agroverde. L’Eni pensi a mantenere le promesse sugli interventi di ammodernamento per 438 milioni di euro, anziché interrompere l’attività di due linee di produzione, altrimenti si rischia una rivoluzione. Mi conforta l’atteggiamento composto dei cittadini che assistono mesti anche se preoccupati a questo ‘tzunami’ dell’economia; l’unica notizia positiva è quella che vede all’orizzonte la possibile risoluzione della vertenza dei venti lavoratori del dissalatore dopo l’acquisizione della gestione dei moduli da parte di Siciliacque. Una goccia nell’oceano della galoppante disoccupazione che ci fa sperare in un futuro migliore!

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