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Il P.M. Asaro: “L’omicidio del piccolo Di Matteo fu l’implosione per Cosa Nostra”

Redazione

Il P.M. Asaro: “L’omicidio del piccolo Di Matteo fu l’implosione per Cosa Nostra”

Lun, 07/11/2011 - 14:19

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L’omicidio del piccolo Giuseppe Di Matteo, ucciso e sciolto nell’acido nel gennaio ’96 dopo 779 giorni di prigionia “si è dimostrato un vero e proprio boomerang per Cosa nostra per l’implosione avvenuta subito dopo nell’organizzazione mafiosa“.  Lo ha detto il P.M. Fernando Asaro durante la requisitoria del processo per l’omicidio del figlio del pentito Santino Di Matteo ucciso a 15 anni, due anni e due mesi dopo il rapimento in un maneggio di Altofonte (Palermo). “Il piccolo Di Matteo è morto per la crudeltà di questi criminali mafiosi – ha detto il magistrato – un sequestro e un omicidio che va collocato nel momento storico del 1993. L’anno in cui fu arrestato il latitante Riina“. Il P.M.ha poi ricordato che sono stati già tre i processi definitivi celebrati per l’omicidio del bambino, in stralci processuali. “Su 49 imputati ne sono stati condannati 35 in via definitiva e alcuni all’ergastolo – ha detto ancora – e si è fatta luce sull’episodio solo grazie ai collaboratori di giustizia. Purtroppo la cosiddetta società civile di Altofonte di quel periodo si è dimostrata assente“. Il bambino venne sequestrato e poi ucciso per colpire il padre Santino che aveva deciso di collaborare con la giustizia. Fu Giovanni Brusca, oggi pentito, a decidere di rapire e fare uccidere il ragazzo che venne rapito da tre uomini che si erano finti agenti della Dia per convincerlo a seguirli affermando che lo avrebbero portato dal padre pentito.