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Eccellenza. Domenica c’è Nissa – Atletico Campofranco. Si giocherà, ma le quattro società della griglia play out annunciano iniziative congiunte per far valere le loro ragioni.

Redazione 1

Eccellenza. Domenica c’è Nissa – Atletico Campofranco. Si giocherà, ma le quattro società della griglia play out annunciano iniziative congiunte per far valere le loro ragioni.

Sab, 13/05/2017 - 10:11

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E così, alla fine, dopo tre verdetti di inammissibilità, dopo le polemiche sul presunto Caso Castelbuono, dopo le speranze e le delusioni di dirigenti e tifosi, i timori e le preoccupazioni delle parti coinvolte in questo teatrino dell’assurdo, alla fine, di corsa, senza nemmeno un piccolo rinvio, in maniera quanto più veloce possibile, si giocano domenica i play out del girone A di Eccellenza. La griglia dei play off sarà Nissa – Atletico Campofranco e Pro Favara – Mussomeli. Tuttavia, stavolta, rispetto al passato, un fatto nuovo c’è. Per la prima volta le società hanno deciso di unire le proprie forze, di darsi battaglia in campo, come è giusto che sia, ma anche di dar battaglia fuori dal campo per far valere le proprie altrettanto legittime ragioni. Che non sono solo quelle del risultato, o della classifica, dei punti o delle salvezze o retrocessioni, ma sono anche quelle della dignità, della serietà di chi paga i propri giocatori mettendoci faccia e portafogli, di chi rappresenta un patrimonio che è, prima di tutto sportivo e poi anche cittadino. Si, perchè il Mussomeli, la Nissa, l’Atletico Campofranco e la Pro Favara, prima ancora che squadre di calcio che possono salvarsi o retrocedere, sono espressioni del territorio che rappresentano. Rappresentano, sportivamente, le loro città, la loro gente, i loro sentimenti e il loro senso di appartenenza. Tutte componenti che non possono essere sballottate a destra e a manca da balletti rispettabili nella forma ma inaccettabili nella sostanza. I play out andavano fatti venti giorni fa, quando le squadre erano ancora rodate, non ora che la Nissa era in vacanza e i giocatori dovranno scendere in campo domani senza allenamento e senza alcuna preparazione fisica e mentale all’evento! Invece non solo la Nissa scenderà in campo contro l’Atletico Campofranco tre giorni dopo aver appreso del verdetto della corte di appello, ma dovrà farlo dopo aver richiamato giocatori che in questi venti giorni tutto hanno fatto tranne che rincorrere una palla! Ma questa non vuol essere una scusa, ma solo il modo per dire quanto falsata sia, in partenza, la gara. Un fatto che, ovviamente, non è dipeso nè dalla Nissa nè dall’Atletico Campofranco (che è stato pure danneggiato dovendo attendere oltremisura il nome del prossimo avversario snervandosi in un’attesa senza fine e dovendo adeguare le scelte della squadra all’avversario). Senza nulla togliere ai verdetti della giustizia sportiva, che saranno comunque rispettati dalle 4 società, è chiaro che le stesse, indipendentemente dalla loro posizione di classifica, sono state danneggiate da questo estenuante balletto. La riunione di venerdì sera all’Hotel Ventura è la vera notizia di questo fine settimana calcistico. Finalmente le società hanno finito di farsi la guerra tra loro, finalmente è finita la guerra dei poveri. Le 4 società hanno deciso di sfidarsi sul campo per onorare il campionato al quale hanno preso parte impegnando soldi, faccia e immagine, ma hanno anche deciso che porteranno avanti, indipendentemente da come si concluderanno le gare di play out di domenica, iniziative comuni e congiunte a tutela e salvaguardia dell’immagine sportiva delle loro società. Un messaggio forte, quello che arriva alla Lega sicula e ai suoi vertici e che si spera possa essere recepito. In attesa delle iniziative, domenica si gioca. La Nissa, raccogliticcia al massimo, ma orgogliosa della sua storia e dei suoi colori, affronterà l’Atletico Campofranco che, almeno, sapeva già di doverli fare questi play out e che, pertanto, li ha preparati meglio sul piano fisico e mentale. Paradossi di un mondo del calcio che, oggi più che mai, deve cercare di tutelare quanto più possibile il calcio. I giocatori, richiamati ad uno ad uno dal tecnico Sferrazza e dai dirigenti, si ritroveranno sabato al “Palmintelli”, giusto per abbozzare un minimo di fantomatico pre partita. L’Aia Sicilia ha anche designato la terna arbitrale. Si sa che arriverà un arbitro da Locri. La formazione? In alto mare. Squalificati Firingeli, Caruso e Ascia, assente Ammendola. C’è da vedere chi accoglierà la proposta della dirigenza di tornare e chi no. Ma la Nissa, comunque, ci sarà lo stesso. Ci sarà domenica e, indipendentemente da come finirà, ci sarà anche in futuro, perchè è un simbolo e i simboli non finiranno mai di rappresentare qualcosa e qualcuno, specie quando hanno una storia, dei valori e dei colori. Il tutto con la speranza che, quanto incredibilmente accaduto in questa sciagurata stagione, per il bene del calcio e del suo futuro, non debba mai più accadere.

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