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Messina, dal carcere chiesero il pizzo alla ditta del presidente di Confindustria Sicilia: arrestati

Redazione 3

Messina, dal carcere chiesero il pizzo alla ditta del presidente di Confindustria Sicilia: arrestati

Sab, 20/12/2025 - 11:16

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Chiesero il pizzo alla ditta del presidente di Confindustria Sicilia tramite una videochiamata fatta direttamente dal carcere, ora sono stati raggiunti da un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip del tribunale di Messina. Si tratta di un 39enne e di un 33enne, già detenuti nei penitenziari di Palermo e Agrigento, e di un 24enne, che si trova ai domiciliari. I tre devono rispondere di tentata estorsione e accesso indebito a dispositivi di comunicazione da parte di detenuti, aggravati dal metodo mafioso e dall’impiego di un minorenne. Sarebbe stato un ragazzino, infatti, ad avvicinarsi l’1 dicembre al capo cantiere della ditta catanese Cosedil, impegnata a Messina in alcuni lavori di risanamento nella zona degradata di Fondo Fucile con la costruzione di alcuni alloggi popolari, per consegnargli il telefono con il quale fu messo in atto il tentativo di estorsione. L’azienda fa capo al presidente degli industriali siciliani Gaetano Vecchio. La richiesta fu inizialmente di 250mila euro, poi scesi a centomila. L’imprenditore ha denunciato tutto ai carabinieri e alla Direzione distrettuale antimafia di Messina, che hanno avviato le indagini sfociate nei provvedimenti eseguiti oggi. La tentata estorsione sarebbe stata attuata in due riprese: prima attraverso il 24enne e poi tramite il minorenne, che si sono presentati in cantiere chiedendo di parlare con il responsabile e avviando le videochiamate con il 39enne e il 33enne che si trovavano in carcere. I due indagati avrebbero poi evocato la loro appartenenza alla criminalità organizzata messinese, minacciando l’utilizzo di esplosivi per far “saltare” il cantiere nel caso in cui l’imprenditore non si fosse piegato: da qui l’aggravante del metodo mafioso contestata ai tre. (Sac/ Dire) 

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