In occasione della Giornata Mondiale dei Diritti Umani 2025, che ricorda la proclamazione, il 10 dicembre 1948, della Dichiarazione universale dei diritti umani, richiamiamo con forza l’attenzione sui diritti inviolabili della persona umana, soprattutto quando questa si presenta nella fragilità dei più poveri, dei migranti, dei rifugiati e delle vittime di guerre.
La Dichiarazione universale dei diritti umani resta oggi il riferimento fondamentale per affermare che ogni donna e ogni uomo, per il solo fatto di esistere, possiede diritti inalienabili, senza alcuna distinzione di origine, lingua, religione, condizione sociale o status giuridico.
Il tema scelto per il 2025 – “Human Rights, Our Everyday Essentials” – “ricorda che i diritti umani non sono un lusso per tempi tranquilli né un discorso astratto riservato ai convegni: sono il tessuto concreto della nostra vita quotidiana” spiega Agostino Sella.
Questi diritti, continua il presidente Sella: “sono l’accesso all’acqua, al cibo, alla salute, all’educazione, al lavoro dignitoso; sono la possibilità di spostarsi in sicurezza, di cercare protezione, di esprimere il proprio pensiero, di vivere senza paura. Troppo spesso questi diritti vengono dati per scontati per alcuni, mentre sono sistematicamente negati ad altri: pensiamo alle persone in fuga attraverso il Mediterraneo e quanti ogni giorno vedono violato il loro diritto a una vita degna”.
Per questa associazione ogni giorno cammina accanto a migranti, giovani, famiglie vulnerabili, questo tema ha un volto preciso: sono i volti di chi bussa alle nostre porte, di chi arriva dopo viaggi drammatici, di chi lotta per ricominciare.
“In un tempo segnato da guerre, polarizzazioni, crisi economiche e sociali, la tentazione è spesso quella di subordinare i diritti al solo criterio dell’utile e del profitto, riducendo la persona a numero, costo, problema da contenere. È esattamente il contrario della logica dei diritti umani” chiarisce ancora Sella.
Infine: “Questa Giornata ci ricorda come bisogna spendersi continuamente per i diritti umani, perché troppe volte l’utile e il solo criterio economico rischiano di indebolirli, deformarli e persino cancellarli. Difendere i diritti umani significa mettere al centro ogni persona, in particolare chi è più vulnerabile” conclude Agostino Sella, presidente dell’Associazione Don Bosco 2000.
La campagna internazionale di quest’anno invita a ricollegare i grandi principi alle esperienze di ogni giorno, a vivere nel quotidiano questi diritti per costruire ponti e non divisioni. Per noi che operiamo con le fragilità a promuovere canali sicuri e legali di migrazione, a sostenere percorsi di formazione e lavoro dignitoso, a rafforzare progetti di sviluppo nei Paesi di origine, perché nessuno sia costretto a migrare per sopravvivere.

