Si sono concluse nel tribunale di Enna le udienze di convalida per i tre indagati dell’omicidio dello studente di 16 anni Giuseppe Di Dio, avvenuto nella serata del primo novembre nel centro di Capizzi (Messina). Convalidato il fermo e confermata la misura cautelare per Giacomo Frascona’ Filaro, 20 anni, che ha gia’ ammesso di avere sparato colpendo per errore il sedicenne, per il padre Antonio Frascona’ e per il fratello di 18 anni Mario, che erano nell’auto dalla quale e’ sceso Giacomo, ma che si erano subito allontanati.
Per tutti e tre e’ stata confermata la misura cautelare in carcere alla quale il difensore, avvocato Felice Lo Furno, non si e’ opposto. Giacomo Frascona’, che deve rispondere di omicidio aggravato e di tentato omicidio per il ferimento di un ventenne, oltre che dei reati legati al porto dell’arma, si e’ avvalso della facoltà di non rispondere, ma ha chiesto di rilasciare una dichiarazione spontanea nella quale sostanzialmente ha sostenuto che il padre e il fratello non sapevano che avesse con sé la pistola, tantomeno conoscevano le sue intenzioni di cercare tra la folla un altro giovane, con il quale da qualche settimana era in lite, e di sparargli.
Hanno invece risposto alle domande del magistrato Antonio Frascona’ Filaro e il figlio Mario che hanno sostenuto di non avere alcuna conoscenza delle intenzioni del congiunto, che aveva solo chiesto di scendere dall’auto, condotta dal padre, per andare a bere una birra. Secondo la ricostruzione di Antonio Frascona’, qualcuno gli aveva telefonato dicendogli che il figlio erta stato coinvolto in una rissa, davanti ad un bar (diverso da quello dove e’ avvenuto il delitto). Lui avrebbe preso la macchina e sarebbe andato a prenderlo.
Il magistrato nel corso dell’interrogatorio avrebbe contestato ad entrambi alcune discrepanze tra le loro dichiarazioni e quelle rese dalla moglie e madre dei tre indagati, che era stata sentita dai carabinieri nell’immediatezza del fermo, avvenuto poche ore dopo il grave fatto di sangue. Nella giornata di ieri e’ stato intanto conferito l’incarico al patologo legale per l’autopsia che si svolgerà all’Istituto di medicina legale di Catania. (AGI)

