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Caltanissetta. Telecontact, le organizzazioni sindacali: “C’è la necessità di un confronto con le Istituzioni e con il Governo”

Redazione 3

Caltanissetta. Telecontact, le organizzazioni sindacali: “C’è la necessità di un confronto con le Istituzioni e con il Governo”

Lun, 27/10/2025 - 09:59

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Le segreterie e RSU – SLC-CGIL/FISTEL-CISL/UILCOM-UIL intervengono in merito alla vicenda Telecontact. Di seguito la nota.

Lo scorso 29 febbraio la TIM, aveva espresso alle organizzazioni sindacali  di fare ricorso all’ammortizzatore sociale per gestire gli esuberi in ambito aziendale. Aveva trattato il tema dello scorporo della rete, mentre sulla prospettata vendita di Telecontact aveva preferito rimanere sul vago. La settimana scorsa, riferisce Sergio Massimo Profeta segretario della UILCOM-UIL, è stata notificata, alle organizzazioni sindacali, la procedura ex art.47 per la cessione di ramo di azienda di Telecontact, azienda del Gruppo Tim e da essa interamente controllata. L’operazione era stata paventata più volte negli scorsi anni e, lo scorso giugno, aveva visto una importante accelerata. Infatti, le aziende Dna/Tcc/Gd avevano avviato le procedure ministeriali per l’accesso ai fondi pubblici destinati alle aggregazioni di imprese con oltre 1000 dipendenti, riscontrando la totale contrarietà delle Segreterie sindacali di Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom Uil. Il progetto societario presentato prevede il conferimento dell’intero ramo di azienda Telecontact, dice Gianluca Polizzi segretario della SLC-CGIL, che interessa 1599 lavoratrici e lavoratori, e di un ramo di azienda di Gruppo Distribuzione, ad una società di nuova costituzione, interamente controllata da quest’ultima, denominata DNA.

Sergio Massimo Profeta, Uilcom Uil

Un progetto che ambisce ad accedere ai sopra richiamati fondi, previsti per le aggregazioni di imprese, e che per ottenerli deve trovare la condivisione sindacale, espressa attraverso un accordo tra le parti. Telecontact con sede a Caltanissetta, Catanzaro, Napoli, Roma, L’Aquila, Milano, Ivrea, Aosta occupa, ad oggi, complessivamente 1599 dipendenti, 340 circa a Caltanissetta, comunica Michele Sanfilippo segretario della FISTEL-CISL.  E’ una società per azioni, interamente controllata da Tim, che da circa 25 anni si occupa della gestione della clientela dell’ex monopolista di stato. Secondo quanto previsto dalla procedura avviata, le lavoratrici e i lavoratori di Telecontact, usciti dal gruppo Tim, confluirebbero in una società che si occuperebbe di attività di call center in appalto per diverse committenze, tra cui la stessa Tim. Nella sostanza, dicono i tre sindacalisti, il Gruppo Tim cederebbe la sua azienda, facendola confluire in una nuova, assieme a personale proveniente da altre imprese e, a meno di ulteriori atti di autolesionismo aziendale, continuerebbe ad utilizzarne le competenze e le professionalità espresse dal personale ceduto affidandogli, da committente, le lavorazioni che già prima della cessione venivano svolte dalle lavoratrici e dai lavoratori ceduti. E questo nella migliore delle ipotesi, perché al di la della forma, nella sostanza non si conoscono le condizioni e le garanzie per le persone che confluirebbero in DNA. Il settore delle Telecomunicazioni si è caratterizzato, nel tempo, per le cessioni all’esterno dei rami operanti sulle attività di customer, con gli esiti ed i risultati che ben conosciamo. Fastweb, Vodafone, Wind hanno, in più riprese, ceduto i rispettivi rami di customer care, per poi, puntualmente, ritrovarsi nelle aule di Tribunale ad affrontare pesanti sconfitte, con sentenze che hanno sonoramente punito le scellerate scelte aziendali. Le esternalizzazioni dei “rami” di customer care rappresentano un errore strategico, giudicate negativamente dalla storia, oltre che dai Tribunali. È necessario che, rispetto alle scelte fatte ed alle soluzioni adottate fino ad oggi, si faccia chiarezza sulle reali prospettive del Gruppo Tim post cessione della rete, in termini di occupazione e sviluppo industriale. Quanto si sta ora delineando, richiama la necessità di un confronto con le istituzioni e con il Governo. Intanto le strutture sindacali locali  di Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom Uil, con i loro segretari e le rispettive RSU, Salvatore Tulumello UILCOM, Anna Carlino CGIL, Angela Sinopoli CISL, hanno provveduto, con le rispettive segreterie nazionali,  all’immediata apertura delle procedure di raffreddamento, finalizzate alla proclamazione dello sciopero, per contrastare, in ogni modo,  la vergognosa  decisione di voler cedere un ulteriore pezzo di azienda depauperando ancora di più un territorio come il nostro, attanagliato da una crisi occupazionale sempre più profonda.

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