Situato in provincia di Messina, a 540 metri sul livello del mare, San Marco d’Alunzio è un affascinante borgo con oltre 2500 anni di storia, inserito tra i “Borghi più belli d’Italia” e premiato dalla Guida Verde Michelin con due stelle per l’interesse panoramico e una per l’importanza turistica.
Nel suo centro storico, ricco di monumenti e vicoli medievali, spicca l’uso del pregiato marmo rosso locale, esportato anche oltre i confini nazionali. Tra le architetture di rilievo:
- La Chiesa Madre di San Nicolò (1584) con portali in marmo rosso e dodici cappelle decorate.
- Il Castello normanno (1061), antica residenza della Regina Adelasia, oggi in rovina ma ancora suggestivo.
- Una fontana del 1897 sull’antica agorà greca.
I MUSEI DEL BORGO
Museo delle Arti Figurative Bizantine e Normanne
- Ospitato nell’ex Monastero di San Teodoro (XVI sec.), il museo custodisce oltre 700 m² di tesori archeologici e artistici:
- Lapidario ellenistico-romano con iscrizioni greche e latine
- Affreschi sacri tra XII e XV sec.
- Reperti medievali e bizantini
- Collezione di circa 200 monete dal V al XV secolo
- Sezione documentaria sulla cultura dei Nebrodi
Nei dintorni, anche resti di cisterne ellenistiche e un mosaico romano.
MUSEO IDEA – Scienza e Tecnologia
- Inaugurato nel 2016 all’interno dello storico Palazzo Crimaldi, il museo è un centro interattivo dedicato alla matematica, alla fisica e alle invenzioni di Archimede.
Con la regola “Vietato non toccare”, offre: 20 installazioni interattive in legno; 200 origami ispirati ai solidi platonici; 50 pannelli educativi
Il tutto in un edificio del ‘500 tra i meglio conservati del borgo.
- San Marco nella rete dei Musei Comunali della Sicilia
I musei del borgo fanno parte della Rete dei Musei Comunali della Sicilia, promossa da ANCI Sicilia per valorizzare il patrimonio locale e migliorare la gestione museale.
Per informazioni e adesioni: www.musei-sicilia.it; museisicilia@anci.sicilia.it
Parla il Sindaco Filippo Miracula
“Puntiamo a far crescere il flusso turistico, valorizzando la nostra storia, i due musei e collaborando con enti e associazioni. Fare rete è essenziale per far emergere i piccoli borghi siciliani, custodi di identità e saperi spesso dimenticati.”

